il Ballet Company of Györ al Teatro Nuovo Menotti di Spoleto

Sabato 20 gennaio, al Teatro Nuovo Menotti di Spoleto, il Ballet Company of Györ ha presentato il balletto Bolero Carmina Burana, articolato in due atti costruiti sulle partiture del Bolero di Ravel nella versione coreografica di András Lukács e dei Carmina Burana di Carl Orff messi in danza da Youri Vamos.
Il Ballet Company of Györ è una compagnia di ballo fondata nel 1979 da Ivan Markò. Il loro repertorio riguarda tutti i generi di danza: dal balletto classico alla danza contemporanea, dal teatro danza sperimentale alle produzioni per ragazzi. La compagnia è stata dichiarata come National Ballet, rappresentando cosi l’Ungheria in contesti nazionali e internazionali.
Nel Bolero di Maurice Ravel, l’intero corpo di ballo è diviso in due gruppi contrapposti: la parte maschile e quella femminile. Le lunghe gonne nere di tessuto leggero ed impalpabile che ondeggiano seguendo ogni movimento, le vistose collane di perle nere scintillanti sul collo delle ballerine e i corpi scultorei che mostrano gli uomini, mettono in scena un intenso erotismo.
“Ho cercato di elaborare un mio personale linguaggio, ho tentato di portare il movimento da un livello monotono a una progressiva crescita e, grazie al potere della musica, ho cercato di complicare gradualmente ciò che è semplice, minimizzando i movimenti dei danzatori e aumentando il loro numero e, con un più frequente cambio di forme, ottenere così la completezza come risultato” così Andras Lukacs argomenta il suo Bolero.
Nei Carmina Burana di Carl Orff su coreografia di György Vámos, l’ unico elemento di scenografia è un albero sul fondale che man mano si divide, mentre i ballerini nei loro costumi verdi e gialli interagiscono tra loro ricreando perfette simmetrie con la sinuosa plasticità delle loro movenze. Tra le figure femminili si distingue una vergine, che spogliata dalle compagne viene sedotta dagli uomini che la circondano e s’innamora di uno di loro. Il susseguirsi delle stagioni emerge costante come metafora della ciclicità della vita e dell’alternarsi della fortuna dando risalto alla passione tra uomo e donna quale forza costante contro i vizi e debolezze dell’umana natura.
Michela Bruschini