“Grafologia e criminologia” di Candida Livatino

“La mano traccia il gesto, ma è l’anima che esprime la forma”
– Padre Girolamo Moretti –
Candida Livatino dedica questo libro a tutte le donne che sono state uccise per mano di “un uomo” credendo nell’amore. Giornalista pubblicista, perito grafologo specializzata in analisi della scrittura, nei disegni dell’età evolutiva e nella valutazione grafologica, l’autrice di “Grafologia e Criminologia. Killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura” (Mursia, pp. 202, euro 17) ci spiega come, attraverso la grafologia, è possibile comprendere la personalità, il carattere e il comportamento di un individuo e di come la stessa può diventare uno strumento di prevenzione e di aiuto per le vittime, soprattutto dei femminicidi e degli omicidi familiari. Quindi lo scopo è non solo quello si individuare le caratteristiche dei killer attraverso la scrittura, ma comprendere anche la personalità delle vittime stesse, sempre attraverso il loro gesto grafico.
Come sostiene Luciano Garofano nella sua Prefazione, il merito principale di questo volume è quello di “utilizzare la grafia come un valido e direi irrinunciabile strumento di indagine introspettiva” che possa guidare verso la risoluzione, ma soprattutto la prevenzione, del fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere. È interessante vedere, attraverso diversi esempi esplicativi, come nello spazio ristretto di un foglio, scrivendo da sinistra verso destra, si palesano inconsciamente le nostre esperienze evolutive, determinate da margini e simbolismi e da come lo sviluppo dei segni grafici diventa lo specchio e l’indicatore di un disagio psicologico.
Con “Grafologia e Criminologia. Killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura”’ Candida Livatino, dopo una panoramica generale e indicativa di cosa è la grafologia e di come si sviluppano i vari tipi di scrittura, svolge un’analisi interessante, dalla teoria alla pratica, dei profili di personaggi che si sono ritrovati al centro di fatti della cronaca nera italiana, sia vittime sia assassini, ma anche profili di killer e di serial killer conosciuti a livello mondiale, pensiamo ad esempio ad Elisa Claps o a Sarah Scazzi o ancora ai ben noti Charles Manson, Ted Bundy e O.J. Simpson.
“I segni della scrittura sono espressione dell’anima: purtroppo in alcuni casi quella di un criminale, a volte addirittura di un assassino”.
Marianna Zito