“Fantera”, un inno all’amicizia che segna il ritorno del pianista piemontese Alessandro Ravera – L’intervista

A inizio giugno è uscito “Fantera”, primo singolo tratto dal nuovo progetto discografico del pianista piemontese Alessandro Ravera, dal titolo “1776”. Nato da un ricordo di vent’anni fa, “Fantera” è un brano che segna il desiderio dell’artista di creare una sua dimensione. Ne abbiamo parlato con lui per saperne di più.
Alessandro, “Fantera” segna il tuo ritorno discografico dopo anni di sperimentazioni e progetti. Cosa ti ha spinto a far emergere proprio ora questo brano nato quasi 20 anni fa?
Un desiderio molto forte di ricominciare a vivere con un nuovo spirito e una nuova energia. Potremmo dire che “Fantera” rappresenta un primo passo di un rinnovamento molto forte e vivo in me. Sia quando ho deciso di riprendere dal cassetto l’idea originaria – e, per l’appunto, darle un volto nuovo – sia ora, che sono proiettato nel condividere la mia musica dal vivo attraverso quanti più concerti possibile con le persone e trasmettere una grande e positiva energia. Forse, quindi, mi verrebbe da dire la voglia di condividere emozioni, suoni ed esperienze positive con le persone.
Parlaci della genesi: come si è trasformata quell’idea iniziale in un brano contemporaneo?
Nella primavera del 2024 ho sentito per la prima volta il desiderio di provare a mettere in piedi un progetto che fosse unicamente costituito da musica mia. Dovendo mettere insieme almeno un’ora di musica per poter fare dei primi concerti sperimentali (per vedere come mi sarei sentito a suonare solo brani miei e quale sarebbe stata la risposta di un primo pubblico), mi è venuto naturale pensare di ripescare dal cassetto quel tema, nato in un momento meraviglioso della mia vita. A cavallo tra la primavera e l’estate dell’anno scorso infatti mi sono esibito in due primi concerti privati in Torino e dintorni. Lì, “Fantera” ha assunto una prima forma più definita. Infine, in particolare da settembre 2024, visto il successo ottenuto da questi primi due concerti, ho deciso di farmi affiancare in questo viaggio da un produttore artistico, che mi aiutasse ulteriormente a concretizzare questo progetto discografico. È lì che ho scelto di provare ad affidarmi a Fabio Carbotta, anche amico di vecchia data. Direi che è andata bene. Con Fabio, il brano e l’EP hanno preso una forma di cui sono molto soddisfatto.
Il titolo “Fantera” ha un significato particolare?
“Fantera” è semplicemente l’unione dei cognomi di Filippo (il mio migliore amico) e del mio: Fantini e Ravera. Dato che il tema originario di questo pezzo è nato in un periodo di vita in cui giocavamo a fare musica chiamandoci i “Dj Fantera”, questo titolo viene da lì. Oltre questo, è un nome che per me ha una certa musicalità e che mi trasmette qualcosa di solare e positivo.
Credi che “Fantera” racconti anche qualcosa di più personale, oltre all’amicizia?
Assolutamente sì. “Fantera” racconta molto di me: c’è molta genuinità, ma anche introspezione. Emergono attraverso la musica molti dei miei valori. La profondità, la lealtà, la sincerità, la semplicità, la forza… forse è persino difficile provare ad esprimerli tutti in parole, motivo per cui preferisco sempre lasciar parlare la musica.
Hai intenzione di portare “Fantera” e l’EP live sul palco?
Certamente! Cercherò di sfruttare al meglio quest’estate per arrivare da settembre in poi più carico che mai. L’intenzione è partire dalla mia città, Torino, ma poi… qualsiasi posto sarà in linea con lo spirito del progetto sarà ben accetto. L’obiettivo è condividere questa musica con più persone possibile.
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