Cronaca di un amore, Valeria Imbrogno ripercorre la sua vita con Dj Fabo
Essendo, la ribellione, il tema della seconda giornata di Tempo di Libri 2018, era impensabile che non venissero raccontate storie e vite di uomini che hanno lottato per ottenere la loro libertà andando contro il sistema e ogni forma di legge, giusta o meno giusta, che il nostro paese impone ai suoi cittadini. Se si parla di leggi, e nello specifico di eutanasia, uno dei nomi che immediatamente balza alla mente è quello di Dj Fabo. La sua compagna Valeria Imbrogno insieme all’autrice del libro Prometto di perderti, Simona Voglino Levy, hanno ottimizzato la loro ora alla fiera per raccontare Dj Fabo e l’amore che ha accompagnato ogni fase della sua vita.
C’è un’emozione palpabile nella Sala Incontri – location della presentazione – ma allo stesso tempo una gran voglia di verità nuda e cruda, accompagnata dal bisogno di allontanare ogni forma di pietismo e di compatimento. Stella Pende, che modera l’incontro, parte spedita arrivando dritta al punto senza troppi giri di parole chiede a Valeria di lasciar uscire ogni sentimento senza aver paura di esternarlo. E così si parte a ripercorrere le tappe fondamentale di un amore che non ha fatto altro che evolvere e fortificarsi, culminando nei momenti più dolorosi e trasformandosi in una forza inaspettata.
Valeria ha promesso a Fabiano – Dj Fabo – subito dopo l’incidente che lo ha reso tetraplegico e non vedente, di riportarlo il più possibile vicino a quello che era un tempo. Determinata e fedele alla sua promessa, la psicologa, nonché campionessa di pugilato, ha tentato l’intentabile e, una volta giunta alla conclusione che le condizioni di vita di Fabiano non sarebbero potute migliorare, ha perso, ancora una volta, tutto il coraggio di cui disponeva e lo ha accompagnato in Svizzera verso la morte. Rifarebbe tutto Valeria Imbrogno, non si pente di nessuna delle sue promesse e delle sue scelte, anche l’aver collaborato alla stesura di un libro che parlasse di lei e di Fabiano è stata l’ennesima prova di aver rispettato fino in fondo la volontà dell’uomo che amava. La vita va affrontata, a ogni difficoltà bisogna avvicinarsi il più possibile per poterla affrontare, come nel pugilato, dove se ci si allontana dall’avversario si rischia di venir maggiormente bersagliati.
L’estremo realismo del racconto di un amore porta con sé luci e ombre di una relazione, nulla viene celato: non le liti, non le debolezze, non le contraddizioni estreme di una quotidianità cercata e mai davvero raggiunta. “Ho capito che Fabiano avrebbe voluto morire, nel momento esatto in cui mi sono accorta che non vedeva più”, confessa la compagna di Dj Fabo “Ciò che davvero lo rendeva felice e lo gratificava era il poter constatare quali emozioni e reazioni suscitasse negli altri. Cercava un incontro con ogni persona, un segno, un gesto che determinasse e desse un nome al loro legame. Aver perso questa possibilità è stato per lui l’aprirsi del baratro.” Imbrogno racconta, inoltre, di come – dopo l’ultimo disperato tentativo con le cellule staminali, – non abbia più potuto negare a se stessa che quella che si prospettava per Fabiano non era più una vita, non avrebbe potuto definirsi tale, soprattutto per un uomo vitale come lui. Supportarlo nella sua decisione, nel suo cammino verso la fine restava, dunque, l’unico grande conforto che poteva garantirgli.
I ricordi riaffiorano uno dopo l’altro, è inevitabile, si aggregano e si disgregano dando una forma a frammenti di felicità e di dolore, ma se Valeria Imbrogno deve scegliere il più bello di tutti, pensa a quella notte in India in cui rise a crepapelle vedendo Fabiano rincorrere un gatto che lo aveva svegliato di soprassalto nel cuore della notte. Ci ripensa e si commuove, sente un brivido lungo la schiena e snocciola una dopo l’altra le parole della loro canzone, quella che, a ogni serata, Dj Fabo metteva per poi scendere in pista a ballare con la sua donna.
Benedetta Pallavidino