“Un’ora di niente”: lezione di narrazione in stand up al Teatro Linguaggicreativi di Milano
Perché nella vita ci vuole uno scopo. Che siamo uomini o castori ci ritroveremo, prima o poi, a sognare una diga da costruire.
Paolo Faroni, attraverso un monologo comico potente e disincantato, “Un’ora di niente”, ci mette di fronte ai bivi esistenziali: i suoi personali e quelli che appartengono a ciascuno di noi.
L’apparente leggerezza del titolo non tragga in inganno: il niente di cui si parla, in una narrazione fresca e divertente in forma di stand up comedy (da sottolineare i tempi comici, che in alcuni momenti non lasciano scampo nemmeno ai più refrattari alla risata incontrollata), è il tutto della vita. Faroni ce lo presenta in forma dicotomica, attraverso una costruzione “per conflitti” che mette a nudo la realtà double face della nostra esistenza: maschile e femminile, pulsioni istintive e convenzioni culturali, sesso e amore platonico, animalità (Natura) e anima, carne e spirito. Il modus stesso della narrazione traccia un’ideale separazione tra platea e palcoscenico dove l’attore, usando l’ironia, sale volutamente in cattedra per mostrarci la realtà con la forza di un cinismo intelligente e bilanciato.
Il cinismo assoluto, il cui unico obiettivo sia provocare e disturbare, senza un controcanto non funziona davvero; così come il linguaggio comico fine a sé stesso non ha la forza di quello che riesce anche a raccontare qualcosa di noi, poveri stercorari, o del mondo. Dall’alto della Via Lattea, Paolo Faroni ci mostra una via o meglio ci indica il bivio che, oltre la palla di m… che abbiamo davanti, ci aspetta.
“Un’ora di niente” è andato in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano dal 18 al 20 ottobre 2019.
A. B.