“Uno di Meno”, il thriller di Lorenzo Beccati
“Ho giurato fedeltà perpetua a Genova ma spero che sappiate ciò che mi state chiedendo. Io ho solo un modo di risolvere le cose. Si chiama sofferenza.”
Uno di meno (Oligo, 2022, pp. 312, euro 18) è davvero un thriller mozzafiato. Armi, intrighi in una Genova a cavallo tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Donne che, per poter meglio affrontare il dolore, vengono introdotte sulla scena quasi per decantarne la bellezza e l’eleganza, ma poi le loro fallaci sembianze svaniscono lasciando il posto alla determinazione e allo spirito di sacrificio, che è la loro principale caratteristica.
Grifo era un bambino quando è stato quasi rapito da Genova, che lo ha poi inglobato nel sistema di difesa del Doge. Dopo anni di meritato servizio si allontana dalla città per vivere in sordina come sacrestano di una chiesa di periferia, e per potersi davvero dedicare alla sua anima macchiata dai numerosi delitti. Lorenzo Beccati nelle sue 305 pagine, rende tangibile un uomo sfuggente e complicato che rispecchia per eccellenza l’uomo ligure. Racconta di un mondo meravigliosamente antico, i suoi personaggi sono reali tanto da provare sentimenti che emergono. Il linguaggio è scorrevole, ma allo stesso tempo misterioso. Tutto sembra irreale, e gestito dall’anima della città, mentre il Doge è sotto scacco, in quanto qualcuno trama per ucciderlo. La morte è coprotagonista e il tempo è sempre più tiranno. Indubbiamente il romanzo è vivo, tanto che leggendo sembra quasi che le narici riescano a percepire il lezzo della strada, nonostante un lieve vento cerchi disperatamente di disperderlo.
Marisa Padula