“La fine della fine della storia” di Alex Hochuli, George Hoare e Philip Cunliffe
È passato molto tempo dall’ultima volta che un testo mi è risultato così utile. Un’analisi chiara, potente e panoramica del nostro mondo e sorprendentemente, per un’opera teoricamente così sofisticata, è anche un cambio di rotta rispetto al passato.
Improvvisamente ci ritroviamo catapultati in un momento di caos e confusione, crollo e declino.
Il saggio “La fine della fine della storia. Lo strano ritorno della politica del XXI secolo” (Tlon, 2022, pp. 208, euro 17.10) è un testo ampio e intelligente, che naviga in un terreno di mistificazione ideologica e ci incoraggia a dare uno sguardo sobrio all’equilibrio delle forze in corso in questo periodo tumultuoso, svegliandoci dalla noia della fine della storia.
Questo saggio riassume quattro anni di interviste e dibattiti inseriti nel podcast Aufhebunga Bunga condotto da tre analisti esperti in geopolitica e relazioni internazionali, Alex Hochuli, George Hoare e Philip Cunliffe, nei temi della politica globale, con molti dubbi e una sola certezza: “se la politica è tornata, oggi è più strana che mai”.
Un interessante volume in cui tematiche geopolitiche ed economiche si intrecciano con aspetti finanziari, culturali e storici. Un manuale ampio, particolareggiato e intenso in cui lo “strano ritorno della politica nel XXI secolo” assume un ruolo centrale nelle innumerevoli argomentazioni trattate.
Dai contenuti analitici e con importanti approfondimenti storici, i documenti raccolti si rivolgono non solo a chi fa della geopolitica una ragione di vita, ma anche a tutti coloro i quali intendono avvicinarsi a una materia troppo superficialmente trattata dai media nazionali.
Il risultato è un lavoro raro che ci offre un quadro totale della storia recente della politica globale e che, nonostante l’oscurità dei tempi, dona un barlume di speranza, mentre ci si chiede in che modo gli autori ci condurranno verso quel minuscolo raggio di luce: l’Illuminismo socialista.
Uno strumento prezioso per decifrare la nostra condizione politica piuttosto confusa e disordinata.
Salvatore Di Noia