LA DOMANDA DELLA REGINA al Teatro Franco Parenti di Milano

Una lunga tavolata in un ristorante a fine pasto, sono già andati tutti via tranne il giovane Dario e un professore, entrambi hanno fatto parte della brigata che ha festeggiato l’apertura di una nuova libreria. Ma cosa li trattiene ancora lì?
Dario, avendo ascoltato i discorsi del professore durante la cena, trova che sia la persona adatta per una confidenza, ma non senza prima intrattenere conversazione con lui su svariati temi che passano dalla filosofia (qual è la differenza tra “complicato” e “complesso?) alla finanza, fino a quando non torna al ristorante Annalisa (o Anna e Lisa?) a riprendere il cellulare che aveva scordato.
LA DOMANDA DELLA REGINA si riferisce a un fatto realmente accaduto, quando la regina di Inghilterra, a causa del fallimento dei fratelli Lehman nel 2008 perse in un colpo solo 18 milioni di sterline e formulò davanti agli azionisti della London School of Economics una semplicissima domanda “why didn’t anybody notice it?”, perché nessuno se ne è accorto? Domanda che per nove mesi è rimasta insoluta, ma che porta a riflettere sul presente e sul futuro, su quanto ogni individuo tenda a proiettarsi indietro nel passato o avanti nel futuro senza così far tesoro o concentrarsi sul presente e sulla realtà del momento. E la riflessione si espande ai rapporti interpersonali, perché “perdere tutto” non è mai perdere tutto, perché ciò che è stato è diverso da ciò che è e potrà anche essere diverso da qualcosa che ancora non si conosce, a distanza nel futuro. Lo stesso si verifica sulle dinamiche causa-effetto e sul fenomeno “sliding doors”: chissà se le scelte non fatte avrebbero portato a risultati diversi? Chissà se le occasioni mancate sono state effettivamente tali? È la ricerca di un appiglio certo a cui aggrapparsi, ma esso non esiste se non per pochissimi secondi nel proprio presente giornaliero.
Un testo elaborato – in scena al Teatro Franco Parenti di Milano fino al 21 febbraio – scritto a quattro mani da Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti e portato intelligentemente in scena dalla regia di Piero Maccarinelli e da un cast di bravissimi attori, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi e Francesco Migliaccio che sanno tenere sempre viva l’attenzione del pubblico, regalando momenti gustosi e risate oltre a riflessioni da portare a casa.
Roberta Usardi