“Ismail e il grande coccodrillo del mare”: il realismo magico di Costanza Savini
Ismail è un eroe che compie un viaggio attraverso la terra e il mare, ma soprattutto in un mondo magico fatto di simboli e purezza. Costanza Savini ha scritto una favola che è anche una sorta di manuale di sopravvivenza, se sei costretto a lasciare la tua terra e a raggiungere l’ignoto al di là del Mediterraneo. Il leitmotiv delle pagine è La tua patria è dove è il tuo bene, che accompagna il giovane viaggiatore dalla barca dei trafficanti di uomini, la cui legge è senza scampo:
“Questa è la regola della barca! A mare chi è ferito e chi ha le febbri maligne! A mare chi delira e chi ha fame! A mare chi viola la legge della barca! A mare chi ha il mal di mare! Chi c’è c’è chi non c’è non c’è.“
La morte nel mare, che negli ultimi anni è diventata cronaca quotidiana, è una tragica possibilità che viene considerata da coloro che si affidano alla speranza di una vita dignitosa. Si cerca solo di sopravvivere e Ismail lo fa a modo suo, vincendo la paura della notte e della tempesta, vedendo con i suoi occhi la gente che muore e che poi ritorna nei suoi sogni, come innocenti testimoni. Se ci si lascia prendere dal panico è già finita ma la vita ha delle grandi risorse, energie positive e potenti che vanno chiamate e messe in pratica. La più grande forza è quella del cuore, che può diventare centro propulsore del coraggio che serve per proseguire. C’è l’idea del Tutto, in cui noi e la natura e il cosmo siamo sempre e solo Uno, tutto è collegato e respira e muta. Le forze della Natura possono essere chiamate e pregate, sempre e solo se lo si fa con il proprio cuore.
Ismail è una storia magica che racconta quello che oramai sembra non poter più essere compreso: gli sbarchi e i popoli provenienti da altre terre, da cui l’uomo occidentale si sente costantemente invaso, sono semplici flussi obbligati, di uomini e donne che provano a spostarsi per cercare nuovamente la vita. Costanza Savini prova a raccontarlo usando il potere dei talismani, delle parole dette col cuore, dei sogni che possono essere reali quanto la realtà, con uno stile semplice che è quello dei grandi oratori sciamanici, in cui ogni parola ha una sua sacralità e potenza. La scrittura è così strumento guaritore e può essere compreso da grandi e piccini.
Il viaggio di questo ragazzo è affascinante, nonostante la tragicità degli eventi, riesce a farsi scudo in una bolla: “con l’indice della mano basta tracciare intorno a noi una bolla invisibile, essa ci proteggerà”. Passa dall’inferno dell’essere un profugo a un uomo che conosce segreti, formule, preghiere, afferra il senso profondo dell’esistenza e dell’unione con il tutto.
“Ismail e il grande coccodrillo del mare” di Costanza Savini, con la prefazione di Giovanni Discolo (Euno Edizioni, 2019, pp. 80, Euro 8), è un libro prezioso da leggere e custodire, ogni volta che si è incerti sull’umanità e sulla ricerca di un senso. Degni di nota anche i disegni di Lolita Timofeeva, essenziali e spirituali.
Silvia Paganini