“FRAME” DI ALESSANDRO SERRA E L’ARTE DI HOPPER AL TEATRO FONTANA DI MILANO
Alessandro Serra, Premio UBU 2017 per lo spettacolo “Macbettu”, andato in scena a dicembre 2018 al Teatro dell’Arte di Milano, torna nel capoluogo lombardo al Teatro Fontana con un altro lavoro, dal titolo “Frame”, ispirato all’universo artistico di Edward Hopper, di cui cura regia, scene, costumi e luci.
Le quinte sono pareti grigie mentre il fondale, anch’esso grigio, ha intagliata una cornice aperta, la sagoma di un quadro rettangolare, la frame del titolo, una finestra dal mondo e sul mondo. Cala il buio e il silenzio, poi la luce illumina con delicatezza una donna vestita di rosso, attaccata alla parete, che graffia il muro con le unghie e il rumore del suo gesto arriva amplificato, potente. Ancora buio. Un altro episodio, governato dalla luce che fa da guida alle scene che fluidamente si formano davanti agli occhi. Due donne e due uomini si svelano in un gioco di inseguimenti fino al momento in cui si incontrano e tutto si ferma. Buio. E ancora, il pubblico assiste a momenti di quotidianità dietro la cornice sul fondale, come se stesse guardando uno schermo, mentre un colorato giullare / Arlecchino rimane inerte all’andirivieni, dando le spalle a tutto quel viavai. I dipinti di Hopper si animano ritmicamente e a tratti ironicamente in frammenti scorrevoli e intensi. Non c’è parola “detta”, non ce n’è bisogno, è il corpo che parla, l’espressione del viso, i gesti, ma soprattutto i movimenti interiori, le emozioni. Le luci sono un elemento fondamentale che rende lo spettacolo evocativo e intenso, accentuandone le sfumature e ogni singolo movimento che viene dalla scena. I personaggi si trasformano, si “sentono”, si allontanano, svariati oggetti entrano ed escono dalla scena in un flusso armonico di azioni. La finestra, quel frame immobile e sempre uguale a se stesso è invece camaleontico, è quell’occhio che da dentro guarda fuori, che a volte è il riflesso della propria visione sulla quotidianità e a volte uno sguardo che si spande, o anche un sogno, lo schermo di un cinema o di una televisione.
Silenzio, rumori, musiche, buio, luce sono perfettamente concatenati, vincolati, saldi, pregni di significato, costituiscono un tutt’uno che attraversa le fasi della vita, l’incontro, l’attesa, l’angoscia, la consapevolezza. Gli attori in scena, Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Manuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro sono straordinari, precisi, forti, uniti, grazie anche ai movimenti di scena di Chiara Michelini. Alessandro Serra in 75 minuti ha portato in scena arte che respira e che coinvolge.
In scena al Teatro Fontana di Milano dal 7 al 10 febbraio.
Roberta Usardi