Un capolavoro teatrale firmato Thierrée-Chaplin al Teatro Sociale di Trento
“Bells & Spells – Campanelli e Incantesimi” è andato in scena al Teatro Sociale di Trento dal 24 al 28 dicembre, suscitando meraviglia e stupore. Basti pensare che è stato ideato e diretto da Victoria Thierrée Chaplin, settima figlia dell’indimenticabile Charlie Chaplin e se il dna artistico non è vana illusione, qui regna ancora incontrastato un genio di assoluta grandezza. L’interprete principale è la nipote di Charlot, Aurélia Thierrée, sublime e tesa alla perfezione, assieme al co-protagonista Jaime Martinez, leggiadro e altrettanto perfetto. Tutta l’illusione magica del circo, l’acrobazia e l’interpretazione sono all’ennesima potenza per uno spettacolo assoluto, capolavoro di stile e invenzione.
La protagonista è una cleptomane prestigiatrice che con astuzia e disinvoltura si appropria di gioielli, lustrini, bicchieri e vestiti, lasciando sgomenti i derubati, persino il suo amato antagonista che non può far altro che invaghirsi follemente di lei. Non è semplice descrivere una messa in scena che ha scenografie in movimento perpetuo, fluttuano ed escono dal palco senza che i meccanismi siano evidenti, ci si abitua per poco a una meraviglia ed ecco che si entra in un’altra scena, incredibile ma credibile. È come assistere ai moti perpetui di una fantasia, che non ha razionalità ma è un girovagare instancabile tra creature bizzarre e antropomorfe, sedie che si muovono da sole, quadri viventi. Il ritmo è travolgente, gli attori sono vertici che ballano, volano, si trasformano, c’è tempo per punte comiche e il pubblico applaude a più riprese, sollecitato da una inesauribile creazione che desta continua ammirazione. Il teatro è rapito da ciò che avviene sul palco, ci sono foreste di attaccappani mobili, persino un drago e stupefacenti cambi d’abito. Il trucco c’è senz’altro ma non si vede e si rimane attaccati alla vana speranza che qualcosa di stupefacente stia davvero accadendo. C’è una grande festa di colori che mutano e verso la fine appare il bianco con i panni stesi e i giochi continuano inarrestabili, sono attori incantatori e l’illusione funziona.
Ci sono la danza, il circo, il teatro, l’assenza della parola ma l’essenza dei sogni per una rappresentazione da vedere e rivedere, tanto è complessa l’architettura scenica da scoprire e il grandissimo studio fatto sicuramente per renderlo reale. Alla fine, l’entusiasmo del pubblico è sfociato in un grandissimo applauso e urla di elogi, meritatissimi.
“Bells & Spells” è qualcosa che rimane, sulla soglia invisibile tra realtà e sogno.
Silvia Paganini