“Ulisse, il ritorno” di Corrado d’Elia al Teatro Leonardo di Milano
Al Teatro Leonardo di Milano, dal 30 gennaio al 9 febbraio è in scena “Ulisse, il ritorno” di Corrado d’Elia, un viaggio su più livelli ispirato a quello di Ulisse narrato da Omero.
“Io partivo per ritornare”
Un viaggio dell’uomo dentro se stesso, a ritroso nel tempo con lo scopo del “ritorno” a casa, una dimensione lontana e non definita, che deve passare attraverso alcune tappe obbligatorie per essere raggiunta, quelle attraverso la memoria. Ed è così che in parallelo si sviluppano storie, a partire da ricordi d’infanzia e alle partite di pallone rievocate da luoghi del cuore in cui si ritorna senza troppo pensare. Quanta nostalgia per i tempi passati, quanti ricordi attraverso gli incontri durante il pellegrinaggio tra una città e l’altra, su un taxi, un autobus, un treno. Il viaggiatore, come Ulisse, cerca la via di casa, un luogo lontano, che oltrepassa i confini di territori e del tempo. Amici, amori, famiglia si alternano e si fanno protagonisti dei quadri narrativi che si susseguono, accompagnati da una musica trascinante che porta i personaggi a ballare, in un vortice di ricordi che poi svaniscono per lasciare posto ad altri. Momenti intensi e a tratti commoventi durante lo spettacolo, gli incontri sono sorprese continue, sono rievocazioni, sono imprevisti che possono tramutarsi in qualcosa di inaspettato, è un girotondo inarrestabile sulle note di una musica che si ripete incessante.
“Non credo più in Dio, ma credo nella bellezza, va bene lo stesso?”
Il viaggiatore/Ulisse, interpretato da Corrado d’Elia, è un passeggero della vita: senza un filo cronologico ordinato si muove in un andirivieni di situazioni che portano a galla sensazioni forti cosparse da un pizzico di malinconia, anche quando si tratta d’amore o quando si parla di teatro. Raffaella Boscolo si trasforma in ogni scena, è un alter ego di Calipso, ma anche di Circe e Nausicaa, e rappresenta quella delicatezza e quella poesia che la presenza femminile coltiva. Il viaggiatore/Ulisse ha con lei un rapporto sempre diverso, che varia dal sentimentale, al materno all’estraniato. Anche il personaggio di Angelo Zampieri è mutevole e si fa a volte guida a volte alleato del viaggiatore, come semplice autista o come amico di vecchia data, avvicinandosi fino alla sfera paterna.
“La fine non è che l’inizio”
Il ritorno è un moto interiore ricco di elementi, è un’indagine dentro se stessi, in cui ci sono solo risposte, a volte impolverate, a volte ancora sconosciute. Il ritorno è un viaggio che torna alla consapevolezza dopo essersi perduto. Le scene di Fabrizio Palla mostrano una sala con tavoli disposti a semicerchio, apparecchiati e pronti ad accogliere dei commensali in un clima di convivialità, con al centro uno spazio per chi, a suon di musica, vuole ballare. Eppure quella sala è anche molto altro, si trasforma in macchina, autobus, casa, retro palco, cortile, scompartimento di treno.
Il testo di Corrado d’Elia coinvolge come sempre e scorre fluido nella sua interpretazione intensa e toccante; in scena con lui, Raffaella Boscolo e Angelo Zampieri, bravissimi, profondi e incisivi nei loro molteplici ruoli. L’emozione non manca e il pubblico è felice di portarsela a casa ben stretta al petto.
Roberta Usardi