“The Artist” – Il viaggio nell’arte di Anna Haifisch
“Voglio diventare un artista” sono le quattro parole pronunciate sin da piccolo e che segnano inevitabilmente il destino dell’artista pennuto e gracilino, nato dalla matita di Anna Haifisch. Il nostro pennuto, a cui ci affezioneremo da morire, ha una vita un po’ allo sbando, è un totale insicuro, disadattato e perditempo; sempre al posto giusto nel momento sbagliato o viceversa; incompreso in primis dalla famiglia e poi anche dagli amici, in continua ricerca di ispirazioni per le sue opere, per ritrovarsi sempre a disegnare lo stesso serpente, incollato ai social, nella sua piccola stanza.
“The Artist” (Eris Edizioni, 2019, pp. 184, euro 20) raccoglie due volumi The Artist e The Artist – Der Schabelprinz, con tutti gli episodi della serie pubblicati sulla rivista Vice. È un viaggio nella città e nella natura, tragicomico e poetico – come l’haiku ispirato all’arte giapponese – che conduce all’interno del mondo dell’arte. Infatti, le copertine dei vari episodi omaggiano grandi artisti come Van Gogh, Matisse, Marina Abramovic, Dalì, Hopper, il romanticismo tedesco e anche il Re Leone, Il Piccolo Principe e Snoopy o ancora troviamo riferimenti alla moda e alla cultura contemporanea. La disegnatrice si muove con molta autoironia, disegnando la situazione reale dell’artista emergente tra ansia e forti crisi depressive, momenti esilaranti e tremendi, tra situazioni familiari tragiche e vernissage vuoti, con molta gente ad acclamare performance fallimentari.
Anna Haifisch si ispira alla tradizione fumettistica statunitense degli animali antropomorfi, reinterpretata con un gusto post-moderno e influenzato dall’arte e dalla fumettistica contemporanea. Le linee del nostro pennuto sono sottili e definite e ne vanno a tracciare le stravaganti espressioni, rese ancora più forti attraverso i colori accesi. Questo esile e disperato pennuto, nel suo microcosmo, raccoglie tutto il nostro folle e a volte incomprensibile macrocosmo. Noi siamo come il nostro pennuto e il nostro pennuto – o meglio, il meraviglioso pennuto di Anna Haifisch – siamo noi.
Marianna Zito