“Siamo due artiste complementari, che miscelandosi danno vita al loro sound” – Intervista al progetto Edifici

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto in redazione un brano che ci ha molti colpiti. Si tratta di “La Route Rouge” firmato dal progetto Edifici. Dietro questo nome particolare si celano due artiste giovani e di grande talento: Martina e Nancy. Polistrumentiste, autrici, compositrici, Martina e Nancy hanno un background di tutto rispetto, che permette loro di sperimentare con le sonorità, cosa evidente in “La Route Rouge”. Non vi anticipiamo nulla e vi lasciamo scoprire il resto leggendo la nostra intervista alle ragazze.
Un caloroso benvenuto ragazze! Per iniziare vi chiediamo di presentarvi ai nostri lettori.
Ciao, siamo Martina Prunotto (chitarrista piemontese) e Nancy Luduena (batterista emiliana), da un anno e mezzo a questa parte abbiamo dato alla luce il nostro progetto: Edifici.
Vi ricordate la prima volta che vi siete conosciute? Cosa avete pensato l’una dell’altra?
Assolutamente, non è passato moltissimo tempo da quando Nancy ha casualmente trovato il mio profilo Instagram e si è messa in contatto con me. La nostra collaborazione è iniziata con qualche video cover di brani famosi e ci ha portate fino a qui, nel presente, alla nostra musica. Quello che abbiamo pensato quando ci siamo incontrate credo sia molto simile e si possa riassumere con: “lei è una musicista che stimo molto e con cui mi piacerebbe iniziare a collaborare, ne vedremo delle belle”, ed effettivamente così è stato e sarà.
L’alchimia è nata subito, dato che avete immediatamente iniziato a fare musica insieme. Che ruolo ha ognuna di voi nel processo creativo?
Diciamo che siamo entrambe un bel calderone di idee, spesso complementari, che miscelandosi danno vita al nostro sound. Durante il processo creativo in genere Nancy è quella che ha la capacità di vedere il disegno finale, e quindi di ottimizzare al meglio i pezzi del puzzle che io creo, aggiungendo anche il suo personale contributo. A volte invece lavoriamo da sole sulle nostre idee e le contaminiamo con la visione dell’altra solamente durante la fase finale. Un profondo rispetto fa si che questa meccanica funzioni sempre.
Arriviamo quindi a “La Route Rouge”, un singolo interessante per molti aspetti. La lingua francese, il sound, una sperimentazione evidente ma che non rende il brano difficile da ascoltare. Che altro potete dirci?
Ci riteniamo molto soddisfatte per come “La Route Rouge” sia stata accolta dai nostri ascoltatori. Ciò che ci impensieriva di più era l’utilizzo del francese perché purtroppo qui in Italia non siamo soliti cercare musica con testi in lingua, ma vedere poi che da un possibile punto debole si è sviluppato un punto di forza originale ci ha rese felici. Inoltre questo brano ci è molto caro perché è fortemente legato a ricordi d’infanzia ed è anche una sorta di mantra che ci aiuta a ricordare che, anche se la vita diventa difficile, avremo sempre un luogo sicuro (ideale o fisico) a cui tornare.
Siete attive non solo insieme ma anche come soliste. Differenze tra lavorare in coppia e da sole? Cosa preferite?
Dobbiamo ammettere che in realtà amiamo entrambe le modalità di lavoro. Chiaramente lavorare insieme è molto stimolante e porta con sé aria nuova, spesso magari una di noi ha un’idea o un’intuizione che l’altra non aveva preso in considerazione e viceversa. Così facendo abbiamo acquisito nuove skills da spendere anche nella nostra carriera da solista. Ecco, lavorare da sole ci consente di “prenderci una pausa”, quella che serve per portare avanti con tranquillità il lavoro comune, in più ci permette di conoscere nuovi musicisti di diversi stili con cui contaminarsi per trovare nuove ispirazioni per la nostra musica.
Sappiamo anche che le vostre carriere, seppur agli inizi, vi hanno già portate all’estero… che esperienze avete vissuto e cosa avete imparato?
Uscire dal proprio paese è tanto emozionante quanto difficile, lavorare all’estero ti apre la mente. Abbiamo imparato che la musica è un mondo enorme e variegato, pieno di stimoli ed esperienze che magari non avresti nemmeno potuto immaginare se non le avessi vissute. Come Edifici abbiamo condiviso un viaggio in America, tra New York e New Haven in Connecticut, durante il quale abbiamo conosciuto e suonato con diversi artisti, abbiamo registrato e abbiamo anche approfondito i nostri studi musicali. Questa esperienza ci è rimasta talmente tanto nel cuore che siamo tornate a casa dagli States con un “non è un addio ma un arrivederci”.
Grazie per aver risposto alle nostre domande! Finiamo chiedendovi di salutarci con una citazione a voi cara.
Grazie a voi per averci ospitate, è stato un piacere. Concludiamo citando la nostra parte preferita de “La Route Rouge”, la quale contiene il messaggio che speriamo di essere riuscite a trasmettere:
“Les villes que nous aimons le plus sont les premières que nous avons abandonnées
Mais elles ne nous quitteront jamais
Menton ne me quittera jamais”
“Le città che amiamo di più sono le prime che abbiamo abbandonato
Ma loro non ci lasceranno mai,
Menton non mi lascerà mai”
Alla prossima!
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