Play 2022: il gioco come strumento didattico ed educativo
24mila metri quadri di superficie dedicata alle esposizioni; più di 150 espositori; quasi 700 eventi e tante le scuole in visita, per un totale di 1.300 studenti. La situazione pian piano sta tornando alla normalità e a dircelo sono i numeri delle fiere che si stanno svolgendo e si son svolte in questo periodo: Play, il grande Festival del Gioco a ModenaFiere, giunto alla sua XIII edizione dal 20 al 22 maggio 2022 – organizzata da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo, con il supporto di Club Tre Emme, La Tana dei Goblin, La Gilda del Grifone e con il patrocinio del Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, Azienda USL di Modena. Sponsorizzata da BPER Banca e Conad con la media partnership di Gioconomicon, Io Gioco, Tom’s Hardware Cultura Pop – ha registrato 40mila presenze in soli tre giorni.
Parliamo del gioco, innanzitutto, come importante strumento educativo e didattico, infatti Play ha messo a disposizione tantissimi strumenti per studenti e studentesse di tutte le età: i laboratori di Giochi da Tavolo, per lavorare sulle abilità dei ragazzi, dando loro la possibilità di sviluppare le proprie competenze cognitive, socio-relazionali ed etiche, e attraverso le attività svolte in piccoli gruppi c’è stata anche la possibilità di allenare le abilità meta-cognitive e di cooperative-learning; i Giochi di Ruolo, dove i ragazzi, nei panni del loro personaggio, hanno affrontato le sfide proposte dal loro master e qui sono entrate in campo l’interazione, la collaborazione, la creatività, il problem-solving, la narrazione, l’immedesimazione e lo story-telling; EduLARP, quando il gioco di ruolo dal vivo ha visto i ragazzi immersi in prima persona un’esperienza particolare, dove hanno interpretato i loro personaggi immersi in un dato contesto storico o in una situazione particolare, e qui è entrata in gioco la loro capacità di pensare, interagire, socializzare e comunicare; i Giochi Motori, dove le laureande e i laureandi di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Modena e Reggio Emilia hanno coinvolto gli studenti in una serie di giochi motori per sviluppare le loro capacità motorie e relazionali, sotto la guida dei docenti dell’Università; i Giochi della Tradizione, dove le classi partecipanti sono state coinvolte in attività laboratoriali utilizzando giochi in legno, giochi della tradizione e trottole; e infine i Giochi Storici, dove i ragazzi sono stati coinvolti in attività con giochi da tavolo o di miniature ambientanti in particolari momenti storici, esplorando un particolare periodo storico e i Gioco e Scienza. Quest’anno Play ha, inoltre, presentato un’area dedicata a gioco e scienza con le proposte dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale), Università di Modena e Reggio Emilia e GAME Science Research Center.
Il gioco quindi ha un ruolo determinante e costruttivo sia come strumento educativo, creativo e didattico sia come strumento di crescita e sviluppo di abilità e competenze, soprattutto comunicative e relazionali nel rispetto delle regole, nel controllo delle emozioni e nel rapporto con la realtà.
Sono stati in tanti a visitare Play, di tutte le età, e non solo i grandi appassionati ma anche chi, curioso, ha deciso di far capolino alla più grande fiera dedicata al gioco. Ed è così che, da un momento all’altro, è stato facile ritrovarsi davanti una scacchiera o qualsiasi altro gioco da tavolo da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte e tanti altri giochi analogici e rimanere lì seduti anche un paio d’ore, perché dentro Play il tempo non esiste.
Marianna Zito