I Subsonica a Napoli con il Microchip Temporale Tour
Due anni fa all’improvviso tutto il mondo si è fermato, abbiamo provato a riorganizzare il tempo e a fare i conti con la nostra solitudine, quella solitudine tra noi che tanto ha pesato e ci ha ricordato gli esseri fragili che siamo. Quando però si potevano comprare ancora i biglietti dei concerti io avevo regalato quelli dei Subsonica a mia sorella. Per una nostra tenera tradizione siamo sempre andati a vederli insieme, e così, quando sono uscite le date di questo tour, che era programmato per il 2020 ,abbiamo rispolverato i biglietti, conservati chissà dove, preso le nostre maglie dei concerti, e abbiamo aspettato questa mitica serata. Una notte che attendevamo noi e tanti altri da troppo tempo. Boosta e soci hanno suonato al Common Ground di Napoli il Microchip Temporale Club Tour. Questo è il loro modo di festeggiare e celebrare quel Microchip Emozionale del 1999 che non sono riusciti a bissare, come ci ricordano ironicamente in una canzone. Sono passati venti anni eppure noi siamo ancora qui a pogare, forse meno di un tempo, ma con la stessa energia e con la voglia di esserci ancora insieme a loro, che hanno riletto le canzoni di quel disco, le nostre canzoni che un po’ ci hanno cambiato la vita, salvandoci, prima che l’indie e la trap venissero a farla da padrone.
E così all’improvviso per qualche ora siamo tornati alla normalità, a quella vera normalità che dal palco Samuel ci ricorda. Una normalità senza mascherine, dove non esiste il covid, non abbiamo vissuto una pandemia, e non stiamo attraversando il più brutto momento storico che la nostra vita recente si ricordi.
Quando si accendono le luci, gialle come il colore di Microchip Temporale, il loro ultimo lavoro discografico e tema portante del tour, noi siamo ormai tutti carichi in attesa da un’ora o poco più, i Subsonica iniziamo subito senza dire nemmeno una parola per almeno un paio di canzoni. Si sente che hanno tanta voglia di suonare, tanta quanto noi di cantare insieme a loro.
La canzone che apre la serata è “Ali Scure”, così noi chiudiamo gli occhi e iniziamo a ballare e saltare con loro. Sono il gruppo che ci voleva per esorcizzare la paura, per provare a buttarci alle spalle un brutto periodo. Per ricordarci chi siamo veramente. Siamo animali, siamo vivi e siamo esseri umani, abbiamo bisogno del contatto fisico, di riconoscerci attraverso gli odori, una stretta di mano, un abbraccio, abbiamo bisogno di baci. Con Samuel, Boosta, Max, Ninja e Vicio per due ore siamo nella caverna, siamo a Zion, stiamo festeggiando. Siamo in una discoteca labirinto a saltare, a sudare con i tamburi, a ricordarci il battito vitale che abbiamo, potere primordiale che per un biennio è rimasto sopito. Corpi che si muovono, si agitano, saltano, mani che applaudono e braccia che accompagnano il movimento del corpo. Con questo disco hanno dato una nuova veste alle loro canzoni di allora. Una forma diversa, come siamo diversi noi oggi, a distanza di due anni, a volte migliori, qualcuno peggiore, ma sicuramente diversi. Microchip è temporale nel vero senso della parola, ci riporta agli anni 90 con le posse e arriva fino ad oggi con la stessa carica e voglia di fare che ha sempre contraddistinto i Subsonica. Ospite sul palco è Ensi che partecipa durante la serata a tre brani e rilegge “Il cielo su Torino”.
Una bellissima versione acustica di “Tutti i miei sbagli” chiude il concerto, una versione più lenta, dove non balli, ma urli, dove non salti, ma piangi, e ridi, e piangi ancora, mentre Max è fermo davanti a tutti in primo piano a condurre le danze, e Samuel si lascia andare tra il pubblico cantando con loro, cantando con noi che non importa molto se niente è uguale a prima, perché può essere ancora molto ma molto meglio di così.
Di seguito la scaletta del concerto
Ali scure
Istantanee
Colpo di pistola
Perfezione
Liberi tutti
Il cielo su Torino (Feat. Ensi)
Numero uno (Feat. Ensi)
Aspettando il sole (Feat. Ensi)
Sonde
Aurora sogna
Depre
Lasciati
Albe meccaniche
Discolabirinto
Il mio dj
Il centro della fiamma
Veleno
Diluvio
Lazzaro
Punto critico
Strade
Tutti i miei sbagli
Antonio Conte