“PHOEBUSKARTELL” al Teatro Elfo Puccini per la rassegna “Nuove Storie”
Vi siete mai chiesti come sarebbe la vita di una persona se le lampadine elettriche avessero una durata infinita? Una volta installata, la “lampadina infinita” non avrebbe mai più bisogno di essere sostituita e nessuno avrebbe più bisogno di acquistare una nuova lampadina. Un sogno per molti, una tragedia per chi produce lampadine. Dopo aver venduto a ciascuno la lampadina infinita, infatti, le aziende produttrici non avrebbero più ragione di esistere. Il risultato: pochi industriali senza la loro ricchezza, tanti operai senza il loro lavoro. La compagnia Servomuto Teatro dà vita a una rappresentazione distopica basata sulla vicenda reale del cartello Phoebus, un accordo siglato a Ginevra nel 1924 tra i principali produttori di lampadine di Europa e Stati Uniti, per ridurre la durata media delle lampadine al fine di evitare la saturazione del mercato.
Il Gruppo Bilderberg dei produttori di lampadine è composto da cinque industriali capitalisti e panciuti che si muovono all’unisono, il profitto è il loro mantra. Cinque sono anche gli operai della catena di montaggio, il corpo smagrito nelle salopette blu e un numero al posto del nome per identificarli: sono loro le rotelle dell’ingranaggio perfetto che produce lampadine per 8 ore al giorno.
Meraviglioso è il lavoro corale con cui Gabriele Genovese, Giacomo Ferraù, Michele Mariniello, Marco Rizzo, Matteo Vignati, Alfonso de Vreese danno vita al testo di Michele Segreto, grazie alla regia dello stesso Segreto e ai movimenti scenici ideati da Sara Drago e Roberta di Matteo. In quest’opera ci sono storia, politica, antropologia, scienza, etica e soprattutto c’è l’Arte, quella capace di farti uscire dalla sala diverso da come sei entrato.
“Phoebuskartell” è in scena al teatro Elfo Puccini di Milano dal 17 al 21 giugno.
Giulia Acconcia