“Dante Beyond Borders”: il viaggio di Dante valica i confini di arte e cultura
“700 years have passed
It’s a long time, I know…”
È così che inizia il viaggio, quello che ancora continua a sfidare l’uomo, perché porta all’interno di se stessi, sfidando, ognuno nella propria selva oscura, tre belve feroci, o meglio, tre fiere: la lonza-lussuria, il leone-superbia e la lupa-avarizia, con l’ambizione di superarle senza fatica, confidando eccessivamente in sé stesso. Ma l’uomo viene amaramente smentito e si ritrova faccia a faccia con tentazioni a cui è difficile resistere.
Anche se sono passati 700 anni dalla sua morte, Dante, con la sua Commedia, continua a essere un punto di riferimento fondamentale della letteratura, un capolavoro conosciuto in tutto il mondo, e che ribadisce all’uomo la propria fragilità e debolezza. La compagnia Instabili Vaganti, formata da Anna Dora Dorno (regista, performer e artista visiva) e Nicola Pianzola (performer e drammaturgo), lavorando sul viaggio di Dante, ha instaurato un progetto di collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Mumbai e Ahum Trust, in India. E così il Sommo Poeta ha potuto familiarizzare con il testo classico indiano Mahābhārata, portando a compimento una performance che unisce cultura e tradizioni diverse, ma con lo stesso messaggio. Questo è, in sintesi, “Dante Beyond Borders”. Per chi già conosce gli Instabili Vaganti, sa che i loro progetti coinvolgono più forme di arte che si amalgamano armoniosamente, ma per chi ancora non li conosce, è bene che sappia che questa compagnia ha cercato e creato, anche durante il lockdown, delle connessioni in tutto il mondo, grazie al progetto Beyond Borders. Andare oltre ai confini, esplorare, viaggiare, fisicamente o virtualmente in ogni parte del mondo, con l’unico scopo di unire, di connettere, di lavorare insieme ad artisti di nazionalità e culture diverse, con lo scopo di portare in scena un lavoro comune.
Dopo due anni di restrizioni e privazioni è stato possibile colmare le distanze, e il progetto “Dante Beyond Borders” è fisicamente approdato in prima nazionale presso il teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, nell’ultima serata del festival PerformAzioni. Un momento importante, che ha ospitato, per la prima volta in Italia, la splendida danzatrice indiana Anuradha Venkataraman. Nonostante fossero stati presentati “assaggi” di Dante Beyond Borders con dei video su YouTube, la messa in scena dal vivo di questo spettacolo ha fatto finalmente gustare tutta la prelibatezza di questo lavoro, una vera leccornia che ha dato prova del risultato straordinario di un lavoro complesso e poetico che ha unito la cultura italiana a quella indiana. Tante emozioni hanno raggiunto il pubblico, attraverso le immagini, la presenza sul palco dei due performers, i colori, le voci e poi le musiche, che hanno contribuito a creare un pathos di grande intensità e coinvolgimento. Le riprese partono all’interno di un bosco, la selva oscura, che ha portato lo spettatore fin nelle profondità della terra, nei gironi dell’inferno, definiti da movimenti circolari, da versi recitati a canone, dalla musica che ha avvolto i pensieri. Realtà e immagini si sono mischiate, sono diventate una cosa sola. I due perfomer sul palco si sono mossi in totale armonia, pur mantenendo la propria caratterizzazione: terreno e viscerale Nicola Pianzola, eterea e fluida Anuradha Venkataraman. Le musiche di Riccardo Nanni hanno letteralmente stregato e accompagnato verso un climax potente e graffiante, per poi calmarsi in acque chete… ed ecco cambiare le immagini e i colori, dal rosso si passa al bianco, le chitarre elettriche sfumano e il pianoforte subentra a calmare lo spirito.
Il viaggio di Dante, oltre i confini italiani, si è dimostrato ricco, intenso, avvolgente. L’uomo ha affrontato ostacoli insidiosi, ha passato momenti di tormento e altri di tregua. E ben si è capito in Dante Beyond Borders. A volte è necessario andare lontano per scoprire quanto siamo vicini.
Roberta Usardi
Fotografia di Anton Likht & Sonia Giudici