Dal 19 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018 l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma ospita  60 opere di Claude Monet, padre dell’Impressionismo, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi. Si tratta delle opere che erano conservate a Giverny nella dimora dell’artista, donate dal figlio Michel al museo.

La prima stanza che accoglie il visitatore è quella in cui, attraverso un breve filmato, può avere un assaggio della vita di Monet e degli incontri che hanno avuto un impatto significativo nella sua evoluzione artistica. La galleria espositiva si apre poi con delle caricature risalenti alla fine dei suoi anni ’50 (pochi sanno che lui cominciò a disegnare come caricaturista)  e con i ritratti de suoi figli quando erano bambini (in mostra tra gli altri, “Portrait de Michel Monet bébé”, 1878). L’accurata descrizione fornita dalle audioguide ci fa conoscere, attraverso i colori, le luci e le atmosfere che lui amava, i paesaggi dei luoghi in cui visse: Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville (in mostra anche “Londres”, “Le Parlement” e “Reflets sur la Tamise”, 1905), fino alla sua ultima dimore, quella in cui con la moglie creò il magnifico giardino con le ninfee ed il ponticello giapponese, ritratto a più riprese e in più modi (in mostra troviamo “Ninfee”, 1916-1919 e “Le Rose”, 1925-1926).

In questo percorso espositivo ci addentriamo anche in un Monet meno noto, quello in cui le tele sono più esplosioni di colore e non immagine impressionistica del vero: suggestiva ed ineguagliabile ogni pennellata. Da segnalare il divertente tappeto di ninfee creato da una proiezione su di un corridoio e terminante su una parete verticale: il sogno di ogni appassionato cultore dell’artista! Ma l’emozione raggiunge il suo culmine in due momenti: quando il visitatore giunge alla teca contenente la tavolozza, gli occhiali e la pipa di Monet e quando può vederlo in un filmato in bianco e nero mentre cammina nel suo giardino oppure mentre sta dipingendo.

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, la mostra Monet, curata da Marianne Mathieu, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Lazio ed è prodotta e organizzata da Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi.

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Francesca Padula