Miracoli Metropolitani: la ricetta vincente di Carrozzeria Orfeo al teatro Elfo Puccini
“Beh, caro mio… se tu pensi veramente che la vita sia una specie di stomaco magico che tu ci butti dentro impegno e bei valori e caghi fuori “felicità”, sei completamente fuori strada, credimi…”
Da “Miracoli Metropolitani”
In questo “Miracoli Metropolitani” c’è tanta Carrozzeria, ma anche tantissima Cucina… e non solo perché tutto accade in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina dedicata alle intolleranze, metaforicamente alimentari, che ormai dominano un mondo tanto futuribile quanto orrendamente plausibile e quasi familiare.
Il nuovo, attesissimo lavoro di Carrozzeria Orfeo arriva a Milano e porta con sé la straordinaria capacità di questa Compagnia di riempire i teatri attraendo un pubblico sempre più vasto e affamato di proposte intelligenti capaci di farci ridere, emozionare e riflettere, ma anche di metterci in guardia rispetto al tipo di società che stiamo costruendo e alla “merda” (letteralmente) che rischia continuamente di sommergere i protagonisti di questo “Miracoli Metropolitani”; e tutti noi insieme a loro.
Come nella trilogia precedente (“Thanks for Vaselina”, Animali da Bar e Kous Kous Klan), l’impeccabile scrittura di Gabriele Di Luca è capace di costruire, attraverso dialoghi serrati e sempre ficcanti tra personaggi cinici e spiazzanti, “micromondi” che evocano un altrove, contemporaneo o futuribile che sia, non solo credibile ma estremamente “vero” (con tutte le cautele che il termine porta con sé quando si parla di Teatro). La già citata “merda” che sappiamo inondare il mondo fuori della cucina in cui si svolge tutta la vicenda, e di soffocare la mente dei protagonisti, è un pericolo che sembra incombere non solo sul palcoscenico ma anche sulla platea, una sostanza fluida e maleodorante che sentiamo salire da sotto i piedi, tra le poltroncine, mentre le nostre risate si fanno sempre più amare e consapevoli.
Gli ingredienti che contraddistinguono questa straordinaria Compagnia ci sono tutti. (Parafrasando la felice battuta) Miracoli Metropolitani, però, non rappresenta una specie di stomaco magico, in cui è bastato buttarceli dentro per “cag… fuori” uno spettacolo davvero ben riuscito. Qui c’è molto di più.
Ogni elemento si rivela infatti all’altezza di una ricetta vincente: dalla scrittura di Di Luca, cuoco stellato abituato a non aver paura di sporcarsi il grembiale con i suoi personaggi, alla regia dello stesso Gabriele insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, ai bravissimi attori (di nuovo l’eccellente Massimiliano Setti insieme all’ormai iconica e meravigliosa Beatrice Schiros e ai non meno bravi Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Federico Vanni e Aleph Viola (capace di interpretare un personaggio e… mezzo. No spoiler…).
Il piatto “Miracoli Metropolitani” si lascia cucinare a fuoco sempre perfettamente calibrato, a volte lento altre violentissimo, per oltre due ore e un quarto senza che il pubblico, deliziato dal suo sapore agrodolce, se ne senta mai sazio. Anzi, come confermano gli applausi spesso incontenibili, gli spettatori non disdegnerebbero affatto di assaggiarne subito un bis mentre i più esigenti, memori delle “ciliegine a sorpresa” che la Compagnia spesso ci regala nei suoi spettacoli, pregustano già, ingordi, il dolcetto finale.
Dulcis in fundo, si dice… ma la vita, anche quella futuribile raccontata da Carrozzeria Orfeo, non è così.
A.B.
MIRACOLI METROPOLITANI
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
musiche originali Massimiliano Setti
con Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Aleph Viola, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni