“Minuetto per chitarra (a venticinque colpi)” di Vitomil Zupan
La musica… note deliziose che esistono da sempre e da sempre penetrano nei meandri piu’ profondi della vita dell’uomo arricchendola di mille sensazioni ed emozioni diverse. Questo è “normalmente” la musica, ma non in questo romanzo. No. In questo romanzo “Minuetto per chitarra (a venticinque colpi)” (Voland, Collana Sirin 2019, traduzione italiana di Patrizia Raveggi, pp. 528, euro 20) di Vitomil Zupan, per la prima volta in assoluto, si parla della “musica della guerra”, e tutto cambia prospettiva.
Berk, il protagonista vive accompagnato da questa terribile musica che, a suon di pallottole – negli anni della guerriglia slovena contro i tedeschi – dissemina corpi e morte e la lotta quotidiana, per sopravvivere nel campo di battaglia, diventa per lui un profondo e intimo viaggio interiore che – attraverso le sofferenze, le rinunce, il dolore, le sensazioni e situazioni più estreme – lo porterà a capire il suo passato, a conoscere meglio se stesso ma soprattutto a riconsiderare anche le più piccole cose della vita dando il giusto valore e le corrette priorità.
Attraverso una narrazione articolata e laboriosamente minuziosa in alcuni tratti, il protagonista continuerà il suo viaggio e, in una vacanza trent’anni dopo, incontrerà un suo vecchio nemico-amico, Joseph Bitter, che lo guiderà verso una giusta chiave di lettura sull’esperienza vissuta durante la guerra e con il quale capirà di avere, ad unirli, un sigillo speciale.
Micaela Caldonazzo