“MANUALE DI VOLO PER UOMO” DI SIMONE CRISTICCHI AL TEATRO MANZONI DI MILANO
C’era grande attesa nei sontuosi saloni del bellissimo Teatro Manzoni di Milano per il debutto di Simone Cristicchi con il suo “Manuale di volo per uomo”.
Un monologo, drammatico e ben strutturato, che si dispiega in un’asettica camera bianca con un letto che ospita un cadavere coperto da un lenzuolo, un comodino e una sedia. Tutto rigorosamente bianco. Cristicchi racconta la storia di Raffaello, un poco più che quarantenne rimasto bambino, destinato a vivere come “i da soli” in quanto affetto da un ritardo mentale. Una vita raccontata tra i muri di una stanza in cui tutto viene analizzato profondamente e anche contato, come per esempio il numero di lettere che formano le parole e le frasi con tanto di esplicitazione del grado di difficoltà. Nel racconto, con delle battute anche molto divertenti nella loro surrealità, Raffaello mette in scena la propria storia davanti al cadavere di una madre ritrovata, e mette davanti a tutto la tenerezza, il tema dell’aiuto ricevuto da persone incontrate per caso, ma speciali, il tema della felicità e dell’amore. Un viaggio anche letterario alla scoperta dell’etimologia di termini che utilizziamo quotidianamente e dei quali non sempre conosciamo il reale significato. Un percorso introspettivo in cui spiega allo spettatore, in maniera mai banale, che anche gli incontri più semplici e le cose più piccole contengono grandi potenzialità. Incontri che lo porteranno a scrivere il suo personale “Manuale di Volo”, dopo essere stato costretto a vivere con lo spettro dell’assenza e della solitudine e mentre, raccontando, il suo vestito all-white, a poco a poco si dipinge di un blu dipinto di blu. Per Raffaello volare significa probabilmente non sentirsi più solo e guardare alla vita con gli occhi di un bambino perché “niente è più grande delle piccole cose!”
Il toccante spettacolo rilascia comunque un senso di serenità grazie anche alla proiezione, in coda, dell’anteprima di un pezzo del documentario “HappyNext”, in cui Simone Cristicchi ha intervistato più persone sul tema della felicità. Raffaello e Simone possono essere sovrapposti per molti aspetti, un percorso che porterà l’artista a scoprire il proprio valore artistico di disegnatore prima e di musicista poi.
In scena al Teatro Manzoni di Milano dal 25 al 27 febbraio, scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi con la collaborazione di Nicola Brunialti, regia di Antonio Calenda.
Luigi Barbetta