“Lo storico e il poeta. Quattro saggi su Dante e la Divina Commedia” di Arsenio Frugoni
Marietti 1820 pubblica, nel settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1265-1321), una nuova edizione dei saggi firmati da Arsenio Frugoni, “Lo storico e il poeta. Quattro saggi su Dante e la Divina Commedia” (pp. 117, euro 14), con la curatela e l’introduzione della figlia dello storico dantista, la docente Chiara Frugoni.
L’autore, analista della parola e attento studioso, produsse in vita una gran quantità di lavori tesi a dare dignità a tutte le fonti, affidandosi a una filologia che non scarta ma che integra. Infatti, la raccolta “Lo storico e il poeta. Quattro saggi su Dante e la Divina Commedia” mostra, in una sincronia di saggi perfettamente armonici, un tavolo di studi minuzioso e ricco di fonti, che tende a liberare Dante dalla convinzione di aver tradito la fazione Guelfa. I saggi valgono a Dante una nuova immagina di intellettuale: un intellettuale che non negava la parte guelfa, ma che era stato in grado di superarla; Dante era già vicino all’idea di Impero.
Figlio di un contesto storico estremamente vivo, Dante approda all’impossibilità di comunicazione tra potere temporale e potere imperiale, ponendosi quindi sopra le parti. Il lavoro di Frugoni ci dà quindi una nuova immagine dell’autore fiorentino e padre della lingua italiana, una immagine realizzatasi su un banco di ricerca e di analisi accurate.
Massimiliano Pietroforte