“L’imprevedibile movimento dei sogni” di Francesca Sangalli e Fabrizio Bozzetti
“Meglio imparare ad accettare la solitudine come amica, che un’amica a caso per solitudine.”
Ed è di amicizia e di solitudine (e non solo) che si parla nel romanzo “L’imprevedibile movimento dei sogni” scritto da Francesca Sangalli e Fabrizio Bozzetti (Dea Planeta editore, pp. 288, euro 17), una solitudine che accomuna tre ragazzine di 17 anni che si incontrano in un ospedale isolato su una montagna.
Isabella è una tennista ambiziosa con da una parte un padre anaffettivo e sempre proiettato sulla carriera promettente della figlia e dall’altra una madre che ha scelto di trasferirsi all’estero rifacendosi una vita. Quando Isabella sviene durante una partita e viene portata in ospedale per accertamenti qualcosa cambia irreversibilmente. La ragazzina, ricoverata nel reparto pediatria, non avendo ancora compiuto 18 anni, è impaziente ed egocentrica e non manca di lamentarsi per ogni cosa, anche della compagna di stanza Eleonora, una coetanea magrissima, taciturna, che non fa altro che leggere o riposare. L’incontro con un’altra ragazzina, Daniela, permetterà a Isabella ed Eleonora di avvicinarsi e di trovare a poco a poco, l’una nell’altra, un’amica preziosa e una svolta importante nel loro processo di crescita.
“Non siamo immutabili, invulnerabili, come credevo. La strada spianata e noi che andiamo dritti e ostinati a realizzare i nostri obiettivi. E siccome tutto scorre lento e inesorabile, esplode o si spegne in modo repentino senza la nostra approvazione, anche i nostri desideri possono cambiare. La rivoluzione terrestre, il moto dei pianeti, L’imprevedibile movimento dei sogni.”
Un romanzo originale, non scontato, con venature misteriose e inaspettate, con momenti di tensione alternati a momenti intimi e segreti, di grande profondità. Una scrittura poetica e minuziosa quella di Francesca Sangalli, che permette al lettore di avere chiara ogni immagine e di potersi sentire spettatore invisibile di una storia forte, in cui viene dipanato il difficile percorso interiore, che porta ad abbattere le barriere che si paravano davanti a strade impensabili, ma che risultano quelle risolutive.
Roberta Usardi