L’atteso ritorno dei Momix a Verona
L’Estate Teatrale Veronese ha l’onore di ospitare nuovamente lo spettacolo dei Momix con la direzione artistica di Moses Pendleton, co-direttore artistico Cinthya Quinn, dal 6 al 18 agosto (escluso il 10), al Teatro Romano.
“Back to Momix” sia, con il pubblico eccitato e stupito, nonostante i quadri presentati appartengano ad estratti dei loro classici: Momix Classics, Passion, Baseball, Opus Cactus, SunFlower Moon, Bothanica, Alchemy. C’è da chiedersi che cosa non siano questi danzatori acrobati attori, vista la loro peculiare versatilità, il loro rappresentare quasi un’unione religiosa tra i diversi regni naturali: sono flora e fauna, sono essenza e materia, sono carnalità ed erotismo, sono sogno e risveglio. Le creazioni non hanno limiti all’immaginazione, in un cromatismo perfetto si delineano giochi e poesia, con difficoltà tecniche crescenti, ci sono la comicità e il lampo di genio fino al momento di alta meditazione. Il pubblico si culla nella sorpresa di un’arte che esplora l’inesplorabile, toccando punte di perfezione.
Gli eccezionali interpreti sono Jessica Adams, Alison Coleman, Seah Hagan, Elise Pacicco, Kelly Trevlyn-Fatscher, Anthony Bocconi, Teddy Fatscher, Jason Williams, direttore Tecnico Woodrow Dick, direttore di scena Iuri Pevere, produzione Planeta Momix, distribuzione per l’Italia Duetto 2000-Roma.
Gli effetti illusionistici, le luci e l’uso degli attrezzi, i costumi e i tessuti straordinari sono le molecole vitali dei Momix, che da più di 40 anni, grazie alle geniali invenzioni dello statunitense Pendleton, approdano in ogni parte del mondo. Sono un viaggio fantastico ma non con quel tipo di fantasia banale, ma con un particolare tipo di fiamma perennemente accesa, che trasporta nell’inconscio e poi riemerge, accendendo lo spirito, riportando ricordi d’infanzia, un’atmosfera, un sogno ma forse anche talvolta un incubo.
La nota distintiva dei Momix è la sensazione di non avere più limiti, un sogno in cui tutto è possibile, in cui la filosofia artistica rende possibile ogni desiderio, anche il più inaccessibile: il pubblico sale sulle montagne russe e in una gioia crescente assiste alla magia, tra lune e petali giganti, tra balli di carta e cow-boy, nella nuova certezza che ogni elemento ha finalmente la sua rappresentazione e la sua verità.
Silvia Paganini
Fotografia di Quinn Pendleton