“L’album dei sogni”: Modena, una famiglia e le figurine Panini
“Usate sempre la testa e non avrete padroni” – Antonio Panini –
“L’album dei sogni” (Mondadori, 2021, pp. 520, euro 19.50) di Luigi Garlando ha inizio con la Grande Guerra, i bombardamenti e le trincee, dal momento in cui il capostipite di questa storia Antonio Panini scampa alla morte, fuggendo da Caporetto e – incontrando un soldato di Formigine – torna a casa.
“Antonio e il soldato di Formigine parlano sotto voce in dialetto, con le parole della loro terra: è l’unico modo per tornare a casa senza scappare.”
A casa lo aspetta Olga Cuoghi, “rosa di guerra” ne scrisse D’Annunzio, figlia del casaro e perciò chiamata “la Caserèina”. È il Natale 1917. Antonio non tornerà al fronte, ma prenderà il brevetto di volo, aderirà al movimento fascista e lascerà a 41 anni la moglie con otto figli da crescere.
“Ed ecco otto figli in dieci anni. Veronica è stata la prima, nel 1921, poi sono arrivate Norma e Ma ria Luisa. Nel 1925, finalmente, il primo maschio, Giuseppe, e, dopo Edda, altri due: Benito e Umberto. Nell’autunno di questo 1931 appena iniziato si aggiungerà l’ottavo figlio, annunciato a muso duro da Olga in officina.”
Dopo la morte del padre i quattro fratelli, con l’aiuto delle sorelle, cominceranno man mano a costruire quello che diventerà il loro impero. Non mancheranno gli errori e le cadute, ma ogni fallimento sarà una possibilità per ricominciare e loro resteranno uniti e collaborativi, nonostante le loro diversità caratteriali e attitudinali: sarà proprio questo a condurli verso il successo, senza dimenticare il loro vero sostegno vitale e morale: Olga, la madre, sarà sempre in prima linea per sostenere i figli.
“Qui sorgerà la nostra azienda: fabbrica, uffici, magazzini e anche qualche appartamento. Per la mamma, prima di tutto. È ora che smetta di passare gli inverni al gelo. Affitteremo l’edicola di corso Duomo. Ormai non dipendiamo più dai giornali. Abbiamo già preso l’appuntamento dal notaio. Fondiamo le Edizioni Panini.”
Luigi Garlando racconta la vicenda umana e imprenditoriale della famiglia Panini, sviluppando la narrazione da tre punti di vista: quello industriale, con la creazione a partire dagli anni ’70 di un prodotto prima inesistente: la figurina da collezione; quello famigliare con le emozioni, le gioie e i dolori in un periodo che va dalla prima guerra fino ai primi anni ’90. Una storia quindi dall’approccio romanzesco che ci porta all’interno delle vite di questi personaggi, attraverso capitoli dalla breve, a ricordare la struttura di un album di figurine. Figurine che vedranno la luce quando, nel 1945, la famiglia acquisterà un’edicola nel centro di Modena. Figurine che hanno conquistato il mondo e di cui, ognuno di noi, porta con sé – inevitabilmente – un ricordo.
Marianna Zito