“La scarpa” di Valentina Maselli e Daniela Pareschi. Chi è di scena?
Si alza il sipario, comincia lo spettacolo è la protagonista è… una scarpa. Sola e sinistra.
Un oggetto quindi, abbandonato su un marciapiede che sarà, per un momento, il personaggio assoluto di una storia, una storia costruita grazie a tutti coloro che si imbatteranno in questa scarpa, che si faranno mille domande (chi l’avrà messa lì? di chi sarà mai?, ad esempio) e si daranno altrettante risposte e cambieranno, a causa o grazie a questo oggetto, il proprio percorso. Un oggetto che avrà un valore diverso per ogni persona che lo vedrà: sarà prezioso per l’edicolante; sarà casa per il topolino che lo abiterà la notte; sarà mistero per un signore anziano; desiderio, amore o fantasia per qualcun altro e così via. Finché accadrà qualcosa che cambierà la scena, ma non di troppo. Improvvisamente un coup de théâtre e tutto ritorna come prima, o meglio di prima.
“La scarpa” (Lavieri, pp. 32, euro 15,90) è la storia scritta da Valentina Maselli, accompagnata dai raffinati e dettagliati disegni di Daniela Pareschi (di cui ricordiamo anche l’emozionante albo Aiaccio), che ci mette di fronte a una quasi scenografia. Insieme raccontano una storia toccante, in grado di analizzare molti punti di vista su un unico argomento e di abbracciare le diverse sensibilità che possono appartenere all’essere umano.
Marianna Zito