“Intimissimi”, i fotogrammi d’amore di Riccardo Romagnoli
Milano. Un incontro fugace. Due uomini senza nome e una storia. La dipendenza da un amore che travolge due generazioni diverse. Un libro che si compone pagina dopo pagina attraverso i dialoghi e le parole di due voci, attraverso cui ci troviamo riflessi in luoghi e in situazioni differenti, perché ognuna dice la sua e ognuna vede con i propri occhi, celando la realtà. Il tutto è scandito e ritmato dai sentimenti e da connessioni ingestibili, come quelle dei messaggi su un cellulare o dei testi di canzoni.
Con “Intimissimi” (Edizioni Croce, pp. 210, euro 16.90), Riccardo Romagnoli ci presenta una scrittura nuova, sincopata e frammentaria, una sorta di abbecedario con cui vuole arrivare a fondo, per capire, comprendere e stanare l’amore, in tutte le sue sfumature, anche quelle che lo vanificano portando all’incapacità di riuscire a gestirlo, per quanto sia forte, travolgente e passionale.
Riccardo Romagnoli nato nel 1955 a Firenze, vive tra Milano, Pistoia e Buenos Aires. È scoperto come scrittore da Antonio Moresco. Ha esordito nel 2012 col romanzo Il diciottesimo compleanno (Transeuropa Edizioni). Suoi testi sono pubblicati presso Effe, Vicolo Cannery e la Nottola di Minerva. Nel 2014 ha pubblicato il racconto Il 39 di Via Marco Aurelio (all’interno della raccolta Milano d’autore, Morellini editore). Nel 2015 ha pubblicato Post Coitum – Giornate fiorentine (Morellini editore): antologia di racconti con prefazione di Vanni Santoni. È del 2018 e del 2021 (seconda edizione aumentata) la pubblicazione di Brasile (qualcosa del) (Morellini editore) che raccoglie racconti di viaggio.
Marianna Zito