“IL VIAGGIO D’INVERNO” DI AMÉLIE NOTHOMB
Chi non ha mai preso l’aereo per viaggio o per lavoro non potrà certo immedesimarsi completamente con il protagonista de “IL VIAGGIO D’INVERNO” (Voland 2010, pp. 112, euro 12) della scrittrice belga Amélie Nothomb. L’incipit porta con sé queste tracce: “Negli aeroporti, quando passo al controllo, mi innervosisco come tutti gli altri”.
L’aeroporto di Roissy-Charles-de-Gaulle è la sede nevralgica di questo romanzo. Rabbia, emozione, disperazione, amore sembrano scorrere tra gli scarabocchi della scrittura di Zoïle, il protagonista, preannunciando un’entità disastrosa: “È la prima volta che mi accingo a far esplodere un aereo. Ed è anche l’ultima perché sarò a bordo. Scopro che l’attività criminale porta con sé la necessità di scrivere”. La narrazione al presente mista ai ricordi passati: questo romanzo è un continuo flashback che restituisce al lettore un souvenir limpido del carattere e del nome curioso del protagonista. La scrittura scorrevole della Nothomb, i dialoghi incisivi, i continui rimandi ad un passato lontano e ad un presente catastrofico imminente coinvolgono il lettore che rimane sorpreso dalle azioni del protagonista sempre in bilico tra i suoi pensieri. La facilità con cui la Nothomb scrive è la stessa con cui il lettore affronta le pagine di questo libro. Parigi sfila sotto i nostri occhi come città impetuosamente algida ma irresistibile e lo sa bene Zoïle quando ce lo racconta. Esistono forse due Parigi: una è quella fredda ma la più importante è quella che si è meritata la fama di “città dell’amore”. E Zoïle scopre l’amore un giorno indefinito di dicembre quando incontra una donna dal nome bizzarro, Astrolabe, che scambia per una romanziera. Al suo fianco, un’altra donna, Aliénor, affetta da una forma rara di autismo e dotata di una capacità di scrittura senza eguali che non li perderà mai d’occhio.
“Innamorarsi d’inverno non è una buona idea” scrive il protagonista in preda alla passione per la sua Astrolabe. Il freddo gelido e la resistenza di Astrolabe saranno le uniche compagnie certe di Zoïle nell’appartamento di Aliénor tanto da suggerirgli un’idea folle: un trip allucinogeno per sentire Astrolabe più vicina a lui con la mente e il corpo. Pagina dopo pagina, i tasselli si riuniscono per descrivere una giornata particolare che i lettori non dimenticheranno facilmente.
Debora Colangelo