IL MISANTROPO DI VALTER MALOSTI AL TEATRO CARCANO DI MILANO
Dal 13 al 23 dicembre il Teatro Carcano di Milano ospita il nuovo spettacolo di Valter Malosti, adattato dallo stesso Malosti e da Fabrizio Sinisi sull’opera di Molière “il Misantropo”, che in questa versione ha come sottotitolo “ovvero il nevrotico in amore”. E questo la dice lunga su quanto lo spettatore vedrà in scena.
Ambientazione moderna, costumi con tocco lievemente kitch nella scelta dei colori e nessun oggetto di scena. Alceste (Valter Malosti) è un attore e lo si scopre nei primi minuti di spettacolo, quando viene interrotto mentre recita una parte del “Don Giovanni”, con tanto di giacca verde azzurra cangiante e occhiali da sole, dal suo agente Filinto (Paolo Giangrasso). Alceste è un uomo con un forte rigore e rigidità nel suo modo di pensare e non teme le conseguenze a cui può portare una sincerità troppo diretta, reputando inutili e dannosi gli atteggiamenti di finta accondiscendenza e diplomazia. Questa sua posizione netta verso la vita e il modo di rapportarsi con gli altri, il suo essere e definirsi misantropo, lo porta a essere scettico e prevenuto verso chi, come Oronte (Edoardo Ribatto), vuole diventare suo amico e per questo decide di sottoporgli una poesia d’amore. La foga e la dedizione con cui Oronte declama i suoi versi non sono sufficienti per risparmiarsi la sentenza cruda e spietata di Alceste, che lo intima a bruciare il suo componimento, tanto è orrendo. Oronte si offende e decide di citare a giudizio Alceste per il suo giudizio a suo parere inadeguato e frettoloso. Alceste non si sente minacciato o preoccupato per questa situazione perché un’altra questione gli è a cuore, quella che riguarda la donna che ama, Célimène (Anna Della Rosa), una vedova bellissima e disinibita, che accoglie con piacere i suoi spasimanti, prima Clitandro (Matteo Baiardi) e Acaste (Marcello Spinetta) e poi Oronte, provocando forti scoppi di gelosia in Alceste. Quest’ultimo infatti mal sopporta la socievolezza di Célimène, ma non si arrende e non accoglie le attenzioni che Eliante (Roberta Lanave) e Arcinoè (Sara Bertelà) gli rivolgono.
Uno spettacolo interessante per un testo straordinario che si adatta a ogni epoca portando alla luce temi sempre attuali: la sincerità e la verità nei rapporti interpersonali, gli inganni, le apparenze e tutto ciò che ne consegue. Il tutto condito da balli e ironia, in un ciclo che termina citando lo stesso testo con cui inizia, il “Don Giovanni”. La regia di Valter Malosti ha un bel ritmo e porta gli attori a una corporeità che spicca in abbinamento alle capacità interpretative. Di alto livello il cast, a partire dallo stesso Malosti, abile protagonista, Anna Della Rosa, Sara Bertelà, Edoardo Ribatto, Roberta Lanave, Paolo Giangrasso, Matteo Baiardi e Marcello Spinetta. Da sottolineare i bei costumi di Grazia Materia, le scene di Gregorio Zurla e le luci di Francesco Dell’Elba.
Roberta Usardi