I Maniaci D’Amore a Milano con “Petronia” – Nel paese di pietra, dove tutto si ripete. Per sempre.

“Il sonno della ragione genera mostri” – Titolo di un’acquaforte e acquatinta del pittore Francisco Goya
E i mostri, come racconta la stessa Luciana Maniaci, colonna portante (di pietra) della Compagnia insieme a Francesco d’Amore, sono i 73 abitanti di un immaginifico paese in cui tutto è fermo, statico, per sempre immobile, dove nulla di nuovo accade e ogni cosa si ripete all’infinito. Tra loro, due sorelle litigiose, abitanti di questo paese dove tutto è di pietra e l’acqua non esiste: Amita, interpretata da Francesco d’Amore, è l’unica single di Petronia (gli altri 72 sono infatti già “accoppiati”, naturalmente per sempre…), e come ogni anno cerca inutilmente di suicidarsi; Pania, interpretata da Luciana Maniaci, è invece incinta da sempre e per sempre in attesa che Non nasca la sua creatura. A Petronia, infatti, nessuno mai nasce né muore e tutto rimane uguale, fermo, solido come il ponte che collega il paese e che grazie al lavoro degli Spaccapietra, cioè tutti gli uomini che abitano il paese, rimarrà su per sempre. Un applauso agli Spaccapietra… In questo mondo immobile, sospeso appunto come il ponte, l’unico divertimento di Amita, Pania e di tutti i petronesi è un’eterna serie tv, “Cuori che affogano”, giunta ormai all’ennesima replica e destinata come Petronia e i suoi abitanti a durare per sempre. In questa telenovela infinita la protagonista Miranda (interpretata dalla stessa Lucia Maniaci) attende da sempre e per sempre il suo innamorato Fernando. Un incidente, che non sveliamo, romperà questo equilibrio granitico, infrangendo la separazione tra schermo televisivo e realtà e sconvolgendo il destino di tutti i protagonisti.
“Petronia” riprende l’ambientazione e i personaggi del precedente, acclamatissimo, “Il desiderio segreto dei fossili”, calandoci in un’atmosfera surreale in cui, a dispetto della realtà cristallizzata che ne è protagonista, si ha la motivata sensazione che tutto possa da un momento all’altro accadere e sorprenderci. L’incredibile credibilità degli attori, in particolare di un intrigante Francesco d’Amore in panni femminili, riesce a coinvolgerci in una storia ricca di accadimenti tragicomici che, al di là delle risate (tante), ci invita a una riflessione sul valore della possibilità del cambiamento e della rottura del confine alla ricerca dell’”altro” da noi: una “sete” interiore che dovremmo sempre cercare di ascoltare e seguire per non diventare, per sempre, “pietra”.
A.B.
Petronia
uno spettacolo di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, con Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e David Meden, produzione Maniaci d’Amore e Teatro Stabile di Torino, Festival Tramedautore – 19 settembre 2019 al Piccolo Teatro Grassi di Milano