Helga Dentale e il progetto pedagogico per bambini felici
Helga Dentale, ideatrice del metodo Teatro in gioco, docente per la formazione, esperta di pedagogia teatrale e linguaggi espressivi, è autrice di “Prendiamoci il tempo per stare con noi – Educare all’ascolto, alle emozioni, alla felicità” (ed. Lindau, collana Le Querce, ottobre 2019, pp. 160, Euro 13,00). Questo libro ha una tale essenza e una tale importanza che ogni insegnante, e ogni genitore, che si approccia ai bambini di asili e scuole primarie, dovrebbe assolutamente leggere. Il nodo principale è capire perché nelle scuole c’è così tanta fatica e stanchezza come risposta a quella che viene considerata mancanza di concentrazione ed educazione nei bambini.
“Mi sembra che si voglia scaricare tutta la responsabilità su qualche mancanza presunta del bambino senza prendere in considerazione la proposta educativa dell’insegnante (o del genitore).”
Ed è proprio questo il grande respiro da cui partire, la richiesta urgente di un cambio di metodologia in tutte le scuole, perché è obbligo degli adulti cogliere stimoli e carisma per appassionare i bambini, vittime solo della loro natura, che chiede libertà e gioia. Una generazione che sta diventando consumatrice di realtà virtuali, lasciando da parte tutto ciò che compete alla magnificenza dei cinque sensi, al vero ascolto, alle emozioni e alla natura: questi i punti cardine che la Dentale vuole tessere in una trama pedagogica ideale. Il punto principale è educare i bambini perché possano prendersi tempo e spazio per conoscersi profondamente. Ci si chiede, giustamente, come si possa trovare questo tempo a scuola, dove gli orari sono serrati e scanditi da programmi, scadenze e voti, i bambini devono stare fermi e zitti, obbligati a stare per lo più seduti ad ascoltare, scrivere e forse colorare fotocopie. L’autrice abbraccia gli illuminanti pensieri di Maria Montessori, cita la Pedagogia della lumaca di Zavalloni, chiedendo di provare a privilegiare l’esperienza e non il prodotto finale. Di sicuro è un concetto che attualmente sembra essere faticoso da mettere in atto, siamo tutti affannati in una corsa senza un reale senso, ma pare più uno schema di un sistema che obbliga a essere consumatori di tutto e di niente, sempre più lontani dal nostro vero io.
“Educare alle emozioni significa iniziare la giornata scolastica chiedendo ai bambini: Come state? Qualcuno sente il desiderio di condividere le sue emozioni con noi?”
Uno dei punti cruciali delle lezioni scolastiche è la richiesta del silenzio da parte dell’insegnante, che si sgola e si dispera, intimando paura di divieti e punizioni. Helga Dentale scrive pagine dense ed emozionanti, perché il silenzio va esplorato, conosciuto e attraversato, non va imposto. Le strategie che vengono raccontate stravolgono la consueta didattica sterile e rigida e si rivolgono ai bambini con fantasia e metodo, giungendo a risultati straordinari. Un bambino che ascolta lo fa perché ha il piacere di farlo, c’è un interesse che viene stimolato e tutto il suo essere riesce a rivolgersi a ciò che viene proposto. Nella seconda parte del libro i percorsi espressivi e teatrali sono stati pensati per i bambini di asili e scuole primarie: le fiabe interattive e i diversi linguaggi permettono di giungere ai sospirati obiettivi dell’alfabetizzazione emotiva, dell’ascolto e quindi del silenzio, del contatto con la natura e dell’educazione multisensoriale.
“Si può insegnare a essere felici? Non lo so con certezza. Ma mi piace pensare che si possa fare.”
Silvia Paganini