Alfiero e il nuovo singolo “Non mi lamento” – L’intervista

“Non mi lamento” è il nuovo singolo, uscito il 20 ottobre, del cantautore Alfiero, all’anagrafe Andrea Alfiero, originario di Terracina (LT), che anticipa l’uscita del suo secondo album. Questo nuovo singolo segue i precedenti “Conclusione”, “Mare” e “Vuoto”. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista per andare più a fondo nella sua musica.
È appena stata pubblicata la tua nuova canzone “Non mi lamento”, quando l’hai scritta?
L’ho scritta per una persona a me cara, un amico che stava passando un periodo molto difficile. Non doveva neanche uscire come singolo, nè far parte del disco perché è una canzone molto intima, poi però sono stato spinto a registrarla ed è poi diventata il singolo.
Nel testo di “Non mi Lamento” è presente anche il tuo nome, Andrea, ti sei immedesimato?
La cosa bella della scrittura è proprio questa, pensando ad altre cose le canzoni puoi farle tue e puoi far credere altre cose. L’ho scritta in prima persona, immedesimandomi in lui.
In “Non mi lamento” in uno dei versi canti: “e ogni tanto sembro un mostro senza cuore, strappato e dato in pasto alla vita, che mi vuole solo male” si tratta di rassegnazione?
Penso che sia solo pura realtà, conoscendo la situazione che il mio amico stava passando era quasi surreale non vederlo triste o maliconico, quindi l’ho identificato veramente come un mostro senza cuore, ma perché il suo cuore è stato strappato e dato in pasto alla vita, che non è stata gentile con lui.
Ci sarà il videoclip del brano?
No, non ci sarà, anche perché non era previsto uscisse come singolo e non saprei neanche che tipo di video abbinarci.
La copertina del singolo, a cura di Studio Lazaro, raffigura un clown, cosa rappresenta?
La copertina con il clown raffigura benissimo il senso della canzone e della persona. Il clown, da fuori, fa sembrare tutto bello e allegro, spensierato, ma ha anche un lato nascosto che non dà a vedere, triste e malinconico.
Sta per uscire il tuo nuovo album, il secondo dopo “Arancione” pubblicato nel 2018, puoi darci qualche anticipazione?
L’uscita sarà prima della fine dell’anno, avrà 12 tracce e conterrà anche i singoli precedenti. È stato difficile scegliere le tracce, perché, fosse stato per me, ne avrei messe 25, ma sarebbe stato un po’ fuori mercato, vedremo poi cosa farò in futuro con le canzoni che non sono state incluse. Si è cercato di trovare un filo conduttore nella storia dell’album, sarà molto “sociale” perché parla molto di ciò che ci accade intorno, sarà un album un po’ più elettrico rispetto al precedente, con suoni più decisi e sperimentazioni varie. A me piace molto e anche a chi l’ho già fatto ascoltare, non vedo l’ora che esca.
Nel singolo precedente, “Vuoto”, canti “stiamo sempre insieme per colmare un vuoto che diventa opportunità”, qual è per te questo vuoto e che immagine ha?
Il vuoto l’ho immaginato come tutti quei momenti che viviamo sia nell’arco della giornata, che nell’arco della vita, come la noia, in cui pensiamo che non stiamo facendo niente; è uno sprono a riempirlo e dargli un’occasione. Ho voluto dare questa scossa a me stesso con questo brano, ho riempito il mio vuoto scrivendo questa canzone. Principalmente riempio i miei vuoti scrivendo.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Ho iniziato con cari gruppi musicali, anche improvvisati, di amici, suonando nelle vicinanze con un repertorio di cover e qualche mio brano, ma poi ho pensato di fare da solo e di provarci veramente. In realtà tanto solo non sono perché ho un gruppo alle spalle che mi sostiene sempre anche nei live e nelle registrazioni. Tutto è partito dal primo singolo 2017, “Una domenica all’Ikea”, che aveva riscosso dei buoni consensi, da lì ho capito che potevo provarci con altre canzoni. È una passione che difficilmente tramonterà.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Ogni volta che rispondo a questa domanda rispondo artisti diversi, forse dipende anche dal periodo perché non mi soffermo mai su un artista in particolare. Il punto cardine è il cantautorato: De Gregori, Dalla e ultimamente mi piace molto Motta, Fabrizio Moro, La Municipal. Per la musica straniera mi piace molto il folk, spazio molto dal rock al folk, come i The Lumineers e Gregory Alan Isakov.
Nonostante il periodo delicato di oggi, hai in mente di fare concerti?
Sui concerti sono bloccato in considerazione della situazione attuale, pensavo di promuovere il disco in primavera e durante l’estate, vediamo quello che succede, al momento è tutto fermo.
Quale sogno ti piacerebbe realizzare?
Arrivare a 60/70 anni e fare ancora quello che mi piace e che sto facendo adesso, suonare e scrivere canzoni.
Roberta Usardi
https://www.instagram.com/_alfiero_/