Tra sacro e musica classica: Avi Avital e Omer Klein in concerto a Trento
Nella romantica cornice della sala concerti della Società Filarmonica di Trento ha luogo il concerto da camera di Avi Avital, tra i più rinomati mandolinisti classici al mondo, e il jazzista Omer Klein, compositore ed interprete di altrettanta fama.
Avi Avital, seducente artista che vanta il primato come mandolinista di una nomination al Grammy Award, ha una carriera internazionale che lo ha portato a esibirsi da New York all’Australia. Nel 2012 debutta con un album intitolato Bach, a manifestare il suo amore per il suo eroe di infanzia. Ed è proprio la “Partita n.2 in re minore BWV 1004” di J. S. Bach che gli artisti propongono – in una versione trascritta per mandolino -, nei movimenti Allemande, Courante, Sarabande, Gigue. Una versione magnificamente eseguita, affasciante nei suoni sinuosi del mandolino.
Il concerto si rivela una riuscita alternanza tra sacro, la musica classica di cui Avital si fa portavoce, e profano, l’improvvisazione del jazz di Klein. L’amicizia e la prossimità artistica dei due diventa processo osmotico in cui entrambe imparano un modo diverso di performare, comporre, improvvisare. Sono gli stessi artisti che ce lo raccontano durante una esibizione che, anche grazie all’intimità della bellissima sala concerti, diventa un caldo vis a vis con il talento, l’eleganza e l’arte dei due musicisti. Ed è durante questi dialoghi con lo spettatore che un divertito Avital ci ribadisce la relatività del concetto di errore, per una forma mentis classica legata al “non sapere” della improvvisazione, per la scuola jazz strettamente connesso ad un dovere di perfezione delle partiture scritte. Ed è qui che torna la proficua influenza di due mondi musicali diversi.
Accanto alla presenza di forma della partitura di Bach la danza della performance ci porta in un contesto culturale altro e magnifico con composizioni originali della tradizione ebraica e improvvisazioni jazz, in un riuscito incontro tra differenze. Tra le composizioni eseguite vi sono “Lonely Girl”, commovente narrazione di una solitudine forse esistenziale, e “Avi’s song”, pezzo sinuoso che ben descrive i caratteri della personalità del suo compositore.
Maria Lombardi