SI VIVE E SI MUORE, MA UNA VOLTA SOLA
Il fumetto diventa Teatro – Zona K a Milano
Il nuovo progetto “People Specific” di Eleonora Pippo ha fatto tappa a Milano con il suo spettacolo dedicato a ragazze under 18 e alla loro comunità “Le ragazzine di Milano stanno perdendo il controllo – La società le teme. La fine è azzurra“. Protagoniste in scena sono giovani attrici non professioniste, reclutate “sul posto”, in questo caso Milano, e coinvolte per una settimana nella preparazione di una rappresentazione “one shot” piuttosto particolare. La drammaturgia si compone, infatti, delle battute scarne del teen drama a fumetti di Ratigher (così come sono, senza riscrittura), integrate dalla relazione tra le ragazze e il pubblico, che viene attivamente coinvolto durante lo spettacolo. In più, le ragazze contribuiscono alla sua scrittura con una loro lettera molto personale che indirizzano a sé stesse, alle donne che saranno nel futuro.
La storia narra l’amicizia di due ragazzine con la comune passione per le analisi mediche e si conclude tragicamente con una morte che viene dichiarata sin dall’inizio (non è uno spoiler! Come ci dice Eleonora Pippo: la fine è nota, ci riguarda tutti e quindi si può raccontare…). Questo progetto mette in evidenza la competenza e la passione della regista per il fumetto già evidenziate con il precedente “Musical Lo Fi” ispirato a “Cinque allegri ragazzi morti” di Davide Toffolo, oltre alla sua speciale capacità di mettersi in sintonia con performer “teen” e valorizzarne le capacità e il desiderio di esprimersi sulla scena.
Giudicarlo come uno spettacolo, misurandolo in termini di valore assoluto delle performance degli attori o di altri canoni classici, sarebbe un errore. Non solo perché si tratta del risultato di una settimana di laboratorio svolto da adolescenti non professioniste, ma perché non è certo questo ciò che il progetto si propone. Ciò che interessa è quello che succede, ogni volta in maniera differente, su una scena che è “più grande” perché comprende tutto e tutti: le attrici e lo spazio in cui si muovono, ma anche il pubblico, ciò che entrambi fanno, i silenzi, le esitazioni, gli errori, i vuoti e i pieni, la finzione che si intreccia con la realtà (in vista qui a Milano), il comprensibile e l’incomprensibile, la “fine azzurra” rappresentata dall’installazione di Eleonora Pippo con cui si conclude questo spettacolo-nonspettacolo.
Si vive e si muore, ma una volta sola.
A.B.