“PFF- PIANO FORTE FORTE” AL TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
L’intensissimo, devastante sospiro della vita in tre sonate per corpo femminile e pianoforte
PFF… La vita è un soffio. Un sospiro che può anche essere lunghissimo e contenere il mondo, tutto il dolore e le sofferenze, quelle della sua protagonista e di tutte le donne e gli uomini, le speranze, il disincanto, la menzogna e l’inganno, la violenza sessuale, tutte le violenze quotidiane, il visibile e l’invisibile.
“Piano Forte Forte” è un viaggio in parole, corpo e musica dall’utero materno alla dissoluzione finale. È un vestito disegnato su misura, anzi scolpito dall’autore e regista, Valentino Infuso, sulla carne viva della protagonista Valentina Cidda e nella materia dell’altro protagonista, il pianoforte, con cui l’attrice vive in profonda simbiosi sul palcoscenico. PFF è una favola scura, scurissima, cupa e a volte tenera come quelle terribili e dense di significato dei fratelli Grimm. PFF è una Sonata in tre movimenti che inizia Piano, con la delicatezza di un bambino che viene alla luce; e poi prosegue Forte, con la trasformazione della bambina che diventa donna, delle illusioni che diventano delusione e che ti macchiano per sempre come sangue rosso su lino bianco; e poi cresce ancora più Forte, verso la dissoluzione, la resa, il distacco e la vendetta, fino alla catarsi finale.
Lo spettacolo ha molti pregi, non ultimo la capacità di essere in qualche modo inafferrabile e difficilmente incasellabile. Dopo una prima parte a tratti disorientante per lo spettatore, che può faticare a “entrare” in empatia con la protagonista a causa dei suoi frequenti e improvvisi cambi di registro, il crescendo risulta molto coinvolgente e assolutamente convincente. Grandissima prova d’attrice da parte della protagonista, la cui presenza e virtuosismo sono un tutt’uno, inscindibile, con lo spettacolo.
Fino all’ultimo respiro.
Andato in scena dal 28 al 30 maggio all’Elfo Puccini di Milano
A.B.