“Parole di vetro”: l’auto-riflessione e l’analizi interiore nell’esordio del duo musicale Ditta Marinelli – L’intervista
Ditta Marinelli è il nome di un duo formatosi a Roma, composto da Alessandro Marino e Fabrizio Belli. Il 2 luglio è uscito il loro primo singolo “Parole di vetro”, arrangiato e prodotto da Matteo Costanzo. Il videoclip è diretto da Federica Lecce. Per saperne di più su Ditta Marinelli, abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro e Fabrizio.
Avete definito “Parole di vetro” come “una lettera a se stessi”; al termine di questa lettera qual è la vostra reazione o la vostra azione?
La canzone vuole rappresentare un momento di auto-riflessione, un’analisi interiore del nostro stato emotivo in un periodo turbolento e allo stesso tempo decisivo della nostra vita. Questo concetto è stato riassunto nell’immagine della lettera, uno strumento confidenziale attraverso il quale filtrare e confessare a sé stessi le proprie paure e le proprie ansie. Il risultato di questo percorso introspettivo è sicuramente quello di una ritrovata sicurezza e di una maggiore conoscenza delle proprie possibilità e capacità.
Le “Parole di vetro” come diventano tali? Vanno infrante?
Le parole di vetro sono le idee e i desideri che nascono nell’intimità artistica di ognuno di noi, sono il primo approdo “reale” del nostro pensare che molto spesso si scontra con la cruda realtà. La fragilità di queste parole è data dalla loro estraneità rispetto al contesto, dalla loro ineffabilità in quanto fantasticanti e a tratti infantili, ma allo stesso tempo simboli di una delicatezza e di un’ingenuità, sintomi di un animo “puro” che alberga in ognuno di noi.
Quando vi siete incontrati e avete deciso di formare un duo? Il nome Ditta Marinelli da dove proviene?
Le nostre strade si incontrano come nella migliore delle tradizioni musicali in ambito scolastico. Sia io (Fabrizio) che Alessandro frequentavamo due licei romani molto vicini fra loro e per questo grazie ad amicizie in comune e alla grande passione per la musica che tutt’ora ci unisce ci siamo avvicinati (circa 4/5 anni fa). Per quanto riguarda il nome del gruppo volevamo dare l’idea di una fabbrica, un’officina, che potesse sfornare ogni giorno nuovi spunti e nuove idee, come d’altronde è sempre stato il rapporto molto prolifico che ci lega; “Marinelli” invece, è un mix dei nostri cognomi (Marino e Belli), un’idea simpatica e intuitiva per dare un nome a questa “Ditta”.
Siete figli del rock inglese e del cantautorato, nello specifico quali artisti vi hanno cambiato la vita?
I nostri punti di riferimento partono dagli anni 50/60: Blues (Eric Clapton, B.B King, Muddy Waters), Beat Generation (Beatles, The Rolling Stones, Turtles, Animals, Procolarum), West Coast americana (Crosby, Still, Nash, Young), Rock progressive (Led zeppelin, Jethro Tull, The Who, Pink Floyd) Rock anni 80’(Queen, Toto, Europe) fino ad arrivare alla New Wave e all’elettronica. Per quanto riguarda la musica italiana siamo sempre stati affascinati dal cantautorato (De Gregori, Dalla, Guccini, De Andrè, Rino Gaetano).
Quali sono i vostri prossimi progetti? Farete uscire un nuovo singolo o state lavorando a un disco?
Abbiamo un album “in cantiere”, la composizione e la stesura dei pezzi c’è, ora stiamo lavorando sull’arrangiamento. Puntiamo a far uscire il prossimo singolo a settembre e un album a fine anno.
Roberta Usardi
Fotografia di Guido Leon
https://www.facebook.com/dittamarinelli
https://instagram.com/dittamarinelli