“Neuropsicologia della lettura. Un’introduzione per chi studia, insegna o è solo curioso” di Davide Crepaldi
Vi siete mai chiesti cosa vi sta succedendo affinché possiate leggere questa frase?
“Il significato delle parole che leggiamo non è un monolite, ma una galassia molto complessa di informazioni disparate (percettive, emotive, spaziali, motorie, linguistiche eccetera) che il nostro cervello/sistema cognitivo riunisce attorno a una parola. Normalmente attiviamo tutte queste informazioni quando leggiamo; ma ciò non significa che esse costituiscano un tutto indifferenziato, o che siano codificate per gli stessi circuiti neurali”.
Tutti diamo per scontato la nostra capacità di leggere, leggiamo e ci emozioniamo, ci annoiamo o ci divertiamo, ma mai ci chiediamo come può accadere questa magia. Leggere è un processo complesso che coinvolge diverse abilità cognitive e diverse aree cerebrali. Le parole scritte sono simboli globali che comprendiamo e contemporaneamente sono insiemi di fonemi ma anche di grafemi. La lettura è una capacità che ha poco da spartire con il linguaggio orale, per il quale abbiamo strutture dedicate che si sono evolute nel tempo; infatti, leggere è una capacità solo appresa culturalmente e non ha nessun sistema cerebrale dedicato. La lettura è in grado di attivare molti circuiti neurali e diverse funzioni cognitive contemporaneamente, per questo alcune persone colpite da disturbi neurologici possono leggere la parola ma non capirne il significato, oppure possono capirne il significato ma riuscire a leggerla solo lettera per lettera, impiegando molto più tempo della media.
Il funzionamento della lettura
La lettura funziona in modo così affascinante, ma quando non funziona a dovere cosa accade? È il caso della dislessia ad esempio, ma sotto la semplice etichetta “dislessia” cosa si nasconde? La lettura di un libro coinvolge la multisensorialità: il tatto (toccando le pagine), l’odorato (se sentiamo l’odore delle pagine), tutti aspetti che integrano e arricchiscono la comprensione del testo che leggiamo. E quando leggiamo in formato digitale cosa accade al nostro cervello? Cosa ci succede, invece, quando leggiamo la parola “aspro” e aumenta la nostra salivazione?
L’autore
Davide Crepaldi in “Neuropsicologia della lettura. Un’introduzione per chi studia, insegna o è solo curioso” (Carocci Editore, 2020, pp. 114, euro 12,00) ci stimola, con leggerezza e accortezza, a porci molte domande, e poi con l’aiuto delle neuroscienze e della neuropsicologia ci guida alla ricerca delle affascinanti risposte. Con un linguaggio semplice, fluido, ma accurato e generando curiosità e stupore nel lettore, accompagna alla scoperta della lettura, ma soprattutto accompagna alla scoperta del nostro geniale cervello, che sempre in modo così preciso ci permette di fare e scoprire, di giorno in giorno, cose inaspettate. Leggiamo alla velocità di circa 240 parole al minuto, per leggere l’intero libro servono quindi circa 123 minuti. Due ore del proprio tempo che assolutamente vale la pena investire, per lasciarsi sorprendere dall’autore che in modo semplice permette di comprendere, un pizzico di più, la complessità del nostro funzionamento.
Lavinia Narda