“Mickey Mouse. La vera storia del topo più famoso del mondo” di Dario Amadei ed Elena Sbaraglia
“Se puoi sognarlo puoi farlo”
Chi di noi non conosce Topolino? E chi non si è mai innamorato o immedesimato in almeno uno dei personaggi di Topolinia? Dario Amadei ed Elena Sbaraglia nel volume “Mickey Mouse. La vera storia del topo più famoso del mondo” (Graphofeel, pp. 235, euro 19) ce lo raccontano in tutte le sue sfaccettature, sin dalla sua nascita nel 1928 negli Stati Uniti da papà Walt Disney, dalla scelta del suo nome e dalla sua prima proiezione al Colony Theater di New York nel 1928: una data che segnerà l’inizio di una vera e propria scalata verso il successo!
“La passeggera del battello è Minni e tutto il resto per Topolino non conta: non sono ancora fidanzati, ma lui già l’ama, perché l’ha amata appena è stata disegnata.”
In queste pagine, che si svolgono a Topolinia – una città nello Stato immaginario Calisota, dove si trova anche Paperopoli – non manca il grande amore della sua vita Minni, con gli alti e bassi della loro storia e la romantica tenerezza che li unisce.
Oltre a fare un excursus nella vita del nostro Grande Topo, questa biografia romanzata raccoglie anche l’identikit degli altri personaggi, i corti cinematografici e le serie televisive a lui dedicate, gli sceneggiatori e gli altri padri e madri susseguitisi negli anni, le censure, altri eventi come il riconoscimento nel 1978 sulla Walk of Frame di Hollywood, uno show televisivo dal titolo Disney’s Totally Minnie, ispirazioni per l’arte (pensiamo a Keit Haring), la moda e i francobolli, nonché l’incontro tra Topolino e la letteratura italiana con Cesare Pavese ed Elio Vittorini. E ancora aneddoti e interviste che ci permettono di capire cosa stava accadendo sia da un punto di vista di marketing sia da quello mediatico. Molto interessante, ad esempio, lo scambio che Walt Disney ebbe con Oriana Fallaci e alla domanda sulle fonti di ispirazioni di Mickey Mouse ecco la brillante risposta:
“A me piacciono gli animali. Le persone più affascinanti che ho conosciuto erano animali. Guardate loro e capirete voi stessi…”.
Marianna Zito