Marco Messeri – L’intervista
Marco Messeri, ovvero la Toscanità! La sua mimica e la sua voce sono inconfondibili.
Mille personaggi in una persona, vera, schietta come ce ne sono poche.
1 – Scorrendo la sua biografia, appare chiaro che lei sia “arte fatta persona”, dal liceo artistico ha percorso molteplici vie: teatro, cinema, televisione, radio e si è cimentato in diverso modo anche nella scrittura. Sono innumerevoli i personaggi da lei interpretati. C’è qualcosa che, in assoluto, l’ha resa più felice fare?
Doppiare il personaggio Disney di Cricchetto nei film “Cars”. Perché il doppiatore è un mestiere meraviglioso, che però non era il mio. Ma la mia parte infantile s’è messa la lavoro e ho trovato una strada: una voce che è piaciuta molto.
2 – Con questo doppiaggio ha fatto conoscere la sua particolarissima voce anche ai più piccini. Avrà ricevuto dimostrazioni di affetto ed apprezzamento anche da qualcuno di loro. Come è il suo rapporto con il pubblico più giovane?
Stravedo per i bambini. Ho anche registrato un audio di fiabe, molto divertente.
3 – Ha dichiarato che il teatro la fa star bene, invece “cinema e fiction la nevrotizzano”. Però ci sono sue interpretazioni, che proprio grazie alle repliche in TV, sono rimaste indimenticabili. Ne cito soltanto una, ma ce ne sarebbero molte altre: il “tombarolo” nella seconda serie di “Don Matteo”. Il rapporto che lui instaura con il piccolo Nerino emoziona e coinvolge sempre. Quando dà vita a un personaggio ha il sentore di quanto esso possa toccare l’anima di chi lo guarderà?
Io ho facilità, anche obbligato dalla gavetta, a entrare in contatto con il pubblico e quindi le qualità psicologiche del personaggio cerco di trasmetterle allo spettatore. Così ci divertiamo insieme.
E questo viene percepito molto bene: lei è amatissimo da tutte le generazioni!
4 – Lei è la personificazione della Toscanità, schietto, diretto, scanzonato e ironico. Non sempre, però, lo spirito da toscanaccio viene apprezzato. Come si rapporta con chi invece è più distaccato e non riesce ad essere completamente autentico nei rapporti con gli altri?
Sono nato in Toscana e non è un mio merito. Esiste anche l’Italia puzzona e non è colpa mia.
Come volevasi dimostrare… (rido)
5 – Oltre alle qualità già citate, tipiche dell’essere toscano, lei ha dichiarato che la caratterizzano l’impulsività, il coraggio ed il perfezionismo. Queste ultime la accomunano a Benvenuto Cellini, su cui ha scritto un bellissimo libro, arguto e divertente. Volevo chiederle… c’è qualcosa che non le piace in lei o una peculiarità caratteriale che vorrebbe avere?
Io mi sono simpatico e in genere mi voglio bene. La notte sogno come tutti. Ma siccome do molta importanza ai sogni, mi fa rabbia, a volte passare la notte a farne di stupidi. Faccio per dire: andare in macchina, parcheggiare, chiudere lo sportello. Che noia!
6 – Ci sono degli attori con cui ha lavorato più di una volta, cito ad esempio, Alessandro Benvenuti, Geppy Gleijeses e Milena Vukotic, con la quale condivide il ricordo di Paolo Poli. Con chi, se loro o altri, ha instaurato un solido rapporto di amicizia oltre che di collaborazione artistica e vuole ricordare adesso?
Con Massimo Troisi e Carlo Mazzacurati. Ho passato con loro giornate importanti di fragrante amicizia.
7 – Se non fosse un episodio troppo privato da raccontare, mi farebbe piacere sapere come ha conquistato sua moglie Luisanna.
È lei che ha conquistato me. In amore le donne fanno tutto.
8 – C’è un progetto che avrebbe sempre voluto realizzare, ma che per qualche motivo, non ha ancora concretizzato?
C’è chi ha i progetti nel cassetto. Io non ho neanche il cassetto…
Intervista di Francesca Padula
Foto di Maddalena Messeri