L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO – BRUNI e FRONGIA fanno il pieno di applausi e risate
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
di Oscar Wilde
regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
assistente alla regia Giovanna Guida
assistente ai costumi Saverio Assumma
con Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Luca Toracca, Nicola Stravalaci, Giuseppe Lanino, Riccardo Buffonini, Cinzia Spanò, Camilla Violante Scheller
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell’Elfo
Sipario! E la melodia al pianoforte di “I will survive” inizia ed entra il maggiordomo, ballando, portando i viveri da offrire all’ora del the.
Uno spettacolo vivace, arguto, colorato di abiti scozzesi dai colori accessi e dai look azzeccati nonostante gli abbinamenti insoliti. Cast straordinario, divertimento e leggerezza stanno ad ogni angolo, così come anche la genialità di Oscar Wilde con le sue frasi provocatorie, ciniche e non convenzionali. Non mancano i momenti corali, i nascondigli alla Pantera Rosa, le poltrone a palla girevoli i giochi di seduzione, i desideri, le canzoni per farsi perdonare…il percorso di due donne prima di fare amicizia e potersi chiamare “sorelle” che “è fatto di nomi di tutt’altro genere”. Wilde ha costruito la commedia sul significato del nome e di come un nome, al di là di tutto il resto, sia per qualcuno il fattore più importante, il nome al di sopra del contenuto, dell’intelligenza, della virtù. Ed è attorno a questo nome e a questa convenzione imprescindibile che si muove tutta la scena.
Personaggi accurati, Algernon pungente e furbo e perennemente affamato, Ernest spiazzato nel confessare di aver sempre detto la verità pur non sapendolo, Lady Bracknell marmorea e sicura, una donna-generalessa dalla camminata militare, sua figlia Gwendolen squisitamente orba, un maggiordomo divertente, in due versioni ottimamente riuscite, una Cecily disincantata e con obbiettivi ben chiari, una Miss Prism severissima, ma pur tentata dal reverendo Chasuble, che pur la venera.
Lunghissimi applausi da parte di una platea strapiena per questa pièce di Wilde, nel magistrale e divertente adattamento di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, ricca di elementi e di un intrico di situazioni che si susseguono fino alla risoluzione finale, che, oltre a decretare “God save Oscar” sullo sfondo, fa restare nell’eterno dubbio su quale sia la fantomatica traduzione italiana più consona per l’opera di Wilde, che in inglese permette un gioco di parole che in italiano non ha lo stesso sapore.
Wilde non smette mai di suscitare interesse e di offrire sempre nuovi spunti per mettere in risalto la società e le apparenze che si trovano nella vita di ogni giorno.
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO sarà in scena nella Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini di Milano fino al 10 dicembre.
Roberta Usardi