“Leggermente fuori fuoco” – Il coraggio e l’umanità di Robert Capa
“…diedi un’occhiata alle mie foto nella semi-oscurità: erano leggermente fuori fuoco…”
Robert Capa, “il più grande fotografo di guerra nel mondo”, raccoglie le sue memorie di guerra in un diario Slightly Out of Focus – “Leggermente fuori fuoco” (Contrasto, 2019, pp. 320, euro 24,90) dove arricchisce gli scritti con le sue foto, con foto dell’autore, espressione accompagnatoria alla scrittura che Capa ha da subito fatto sua e che ha amato porre accanto alle sue parole. Parole e foto che arrivano a noi direttamente dall’inferno, come sottolinea il fratello Cornell Capa all’interno della prefazione, quell’inferno “che gli uomini si sono fabbricati da soli: la guerra”.
Vediamo attraverso le immagini catturate dai suoi occhi, capiamo immediatamente ciò che voleva dirci guardando nelle fotografie di ben cinque guerre: quella civile spagnola dal 1936 al 1939, la resistenza cinese all’invasione giapponese del 1938, la seconda guerra mondiale in Europa dal 41 al 45, la prima guerra arabo-israeliana del 1948 e la guerra d’Indocina del 1954.
“Non è facile starsene sempre da una parte senza poter fare nulla, tranne registrare le sofferenze che sono intorno a te”.
Nato come Endre Friedman a Budapest nel 1913, da una famiglia borghese, cresce con il solo sogno di scrivere reportage e romanzi finché, per caso e necessità, si troverà ben presto nei panni del fotoreporter. Di radici ebraiche, non nasconde la sua indignazione per l’annessione dell’Ungheria alla Germania da parte di Hitler, rinnegando così la sua nazionalità. In un momento in cui “Non c’era più nessunissimo motivo per alzarsi la mattina, Robert Capa riceve una lettera da parte del direttore di Collier’s e prende la decisione che cambierà per sempre il suo destino.
Ed ecco l’inizio di un’avventura con parole come fotografie, “La mia ultima immagine degli Stati Uniti fu quella della mamma e del poliziotto irlandese che superavano insieme le transenne sotto lo sguardo improvvisamente radioso dei grattacieli di New York”.
Capa, quindi, lascia dopo due anni New York per tornare in Europa, dove ha inizio – precisamente in Inghilterra e grazie a Quentin Reynolds – la sua avventura di fotoreporter di guerra, una grande testimonianza contro il nazismo, e dove conoscerà il suo amore rosa Pinky. Testimonianze queste che possiamo leggere e toccare in Slightly Out of Focus, da dove emerge la sua grande empatia fotografica in grado di immortalare gioie, dolori, stati d’animo e pensieri.
“…dal mio punto di vista quella guerra somigliava a un’attrice in là con gli anni: sempre più pericolosa e sempre meno fotogenica”.
Immagini di distruzione ma da cui trapela sempre un enorme speranza. I sorrisi non mancano mai in Slightly Out of Focus, pubblicato per la prima volta nella primavera del 1947, che diventa non solo una grande testimonianza storica, ma anche una dimostrazione di immenso coraggio e umanità.
Marianna Zito