Intervista ai Salento All Stars: un insieme di collaborazioni e tematiche importanti nel nuovo disco “L’era del cigno bianco”
Il 2 febbraio è uscito il nuovo album dei Salento All Stars, dal titolo “L’era del cigno bianco”, prodotto da Gate 19 con il sostegno di Puglia Sounds, a sei anni di distanza dal precedente. Il titolo del disco è anche quello di uno dei brani, uscito come singolo, scritto durante il lockdown. Il disco comprende dieci canzoni con numerose collaborazioni: Michele Riondino & Revolving Bridge, Mama Marjas, Papa Ricky, O’Zulù dei 99 Posse, Erica Mou, Cristiana Verardo, Magnitudo 12. Per questi nuovi lavori e per esigenze dettate dalla pandemia, il nucleo della band si consolida intorno ai musicisti: Davide Apollonio, fondatore del progetto, Alfredo Quaranta, già voce principale dell’album precedente, Peppe Levanto, Ylenia Giaffreda, Marco Giaffreda e Manuel Fontana.
È uscito da poco il vostro disco “L’era del cigno bianco” che comprende anche il singolo del 2018 “Qui non passa” e “Logorato” feat Papa Ricky e O’Zulù del 2019. La gestazione è quindi nata almeno due anni fa e durante il lockdown avete composto gli altri brani?
Sì, la realizzazione dell’album era cominciata nel 2018 quando con Michele Riondino, i suoi Revolving Bridge e Mama Marjas abbiamo concepito “Qui non passa”, un brano che parla di tematiche importanti del nostro territorio ovvero il gasdotto TAP e l’ILVA. Poi nel 2019 insieme a Papa Ricky e O’ Zulù dei 99 Posse abbiamo riscritto “Logorato” su un vecchio successo proprio di Papa Ricky, attualizzandolo ed abbracciando la questione migranti. Ma quasi tutto l’album è nato durante il lockdown e lo si avverte soprattutto in alcuni brani come “L’era del cigno bianco” o “Navigare a vista”.
Per la composizione dei brani coinvolgete direttamente i collaboratori nel processo creativo o in un secondo momento, quando lo scheletro del brano è già pronto?
Generalmente si parte da uno scheletro di un brano. Creativamente quasi tutto i brani di questo album sono stati scritti da me (Davide Apollonio) e da Peppe Levanto che è anche co-produttore artistico. Però poi lasciamo grande libertà a chi interviene sulle canzoni perché è proprio quello che cerchiamo, la fusione e la contaminazione attraverso le differenti personalità musicali.
Nella precedente intervista di luglio (qui il link) avevamo accennato ai due brani inclusi nel film di Mauro Russo “Cobra non è”. Si tratta di “Rollin”, un brano rock in inglese che ricorda negli accenti “Proud Mary” e “Nice day” che ha un titolo inglese, ma come testo ha un monologo di Cesare Maniglio. Due brani molto diversi dagli altri, come sono nati?
Sono due brani diversi, nati appositamente per il film. Sono stati realizzati sulle sue immagini, facendo quel tipo di lavoro che è proprio delle colonne sonore. Nonostante suonino un po’ differenti rispetto al resto del disco abbiamo voluto includerli perché storicamente sono riconducibili al periodo del disco e fanno parte del nostro modo di concepire la musica.
“Navigare a vista” feat. Cristiana Verardo è l’ultimo singolo uscito, girerete il videoclip?
Lo stiamo realizzando in questi giorni e vedrà la luce a breve. È un brano denso di significato perché parla della condizione attuale di un po’ tutti, in questo periodo di incertezze. La canzone ha anche un secondo significato, sintetizza anche la vita dell’artista che spesso è fatta di porte in faccia e di grande tenacia nel portare avanti i propri progetti ed i propri sogni. Partecipa Cristiana, una delle cantautrici italiane più brave ed interessanti che nel 2019 ha vinto il Premio Bianca d’Aponte.
La copertina del disco raffigura un uomo che corre sul mare come se fosse una gara olimpica e la sua meta rappresenta “L’era del cigno bianco”, da dove è nata questa idea grafica?
L’ha sviluppata Giuseppe Manta miscelando l’elemento del mare che nelle nostre canzoni è sempre presente perché rappresenta l’unione fra noi e tutti i popoli del Mediterraneo. L’uomo nella copertina corre fra il numero “3” ed il numero “4”, ovvero fra ciò che credevamo fosse perfetto ed il nuovo mondo che si configurerà dopo questa pandemia.
Farete uscire un altro singolo?
Crediamo proprio di sì, in primavera. Ci sono molti brani che riteniamo belli nell’album. La scelta sarà dura.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Al momento siamo impegnatissimi nella promozione dell’album. È un periodo di grande incertezza nel quale pianificare diventa difficile. Andiamo un passo alla volta, quindi ora sarebbe già molto gratificante riuscire a trovarsi in studio per preparare uno spettacolo con tutto questo nuovo disco, nella speranza che quanto prima si possa tornare a suonare dal vivo come si faceva fino a qualche mese fa.
Roberta Usardi
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