“Le donne di al-Basatin” di Habib Selmi
“Le donne di al-Basatin”, Atmosphere Libri , collana Biblioteca Araba, 2020, pp. 181, euro 15,50) è un romanzo di Habib Selmi, tradotto dall’arabo da Federica Pistono.
Habib Selmi è nato nel 1951 in Tunisia e dal 1983 vive a Parigi dove insegna lingua araba. Ha pubblicato diversi romanzi e nel 2009 con “Le donne di al-Basatin” è stato finalista del prestigioso Arabic Booker Prize. La presente edizione contiene la postfazione a cura di Federica Pistono, che si rivela importante per capire meglio la figura dell’autore e della società tunisina dove è stato ambientato il romanzo.
“Le donne di al-Basatin” è premonitore in quanto pubblicato prima della rivoluzione del dicembre 2010, e qui l’autore denuncia la duplicità e l’ipocrisia generate in Tunisia dal dispotismo falsamente modernista di Ben Ali e dall’onnipresenza della religione nella vita di tutti i giorni. Tawfiq, il protagonista, è un tunisino di mezza età, che da molti anni vive in Francia, insegna in un liceo parigino, è sposato con una francese. Dopo un’assenza di anni, torna a Tunisi per una visita alla famiglia di origine. È subito coinvolto nel vortice della vita del quartiere di al-Basatin: incontra Layla, un tempo sua fidanzata; è oggetto degli approcci di Na‘ima, una vicina che tenta di sedurlo; chiacchiera al caffè con gli amici del fratello, assistendo alle discussioni tra filo-occidentali e fondamentalisti; è affrontato in moschea da un giovane fanatico, che non approva le visite dei non praticanti; è brutalmente interrogato dalla polizia, che lo ferma durante una passeggiata; ritrova un vecchio amico, che si lamenta della povertà della Tunisia. Ne emerge un quadro della società tunisina che sorprende non poco Tawfiq, che ha ormai assunto una mentalità occidentale: è stupito dalla falsità delle persone, dalle relazioni sempre più tese tra i sessi, dalla brutalità della polizia, dall’incapacità del governo di far fronte alle istanze della popolazione.
L’autore ci presenta le contraddizioni della società tunisina, che appare in bilico tra le antiche tradizioni religiose e sociali, e una modernità che avanza velocemente. I tre personaggi femminili lottano per affermare la propria individualità e libertà. I personaggi maschili sono rappresentati da uomini in crisi sia all’interno della coppia, con la perdita dell’autorità della famiglia tradizionale islamica, sia nella fragilità morale dell’uomo arabo, con la ricerca del piacere al di fuori della famiglia. Dietro una maschera di virtù l’uomo arabo cerca l’avventura supportato dal gioco della seduzione, di cui sono protagoniste indiscusse i personaggi femminili del romanzo. Il libro di Habib Selmi è un romanzo complesso per le diverse tematiche affrontate; si tratta di una società basata sulla doppia morale, una per gli uomini e una per le donne. È, allo stesso tempo, un grande affresco: l’autore ci porta all’interno di una casa tunisina e per i vicoli della città e sembra quasi di poter sentire le voci dei passanti e percepire gli odori del mercato centrale.
“Le donne di al-Basatin” fa riflettere sulla società tunisina, in continua evoluzione, e di riflesso su quella occidentale che, a sua volta, deve ancora trovare la giusta chiave di lettura del mondo arabo.
Massimiliano Viola