“Il Geghegè” secondo la band siciliana Camera a Sud – L’intervista
Dall’8 maggio è disponibile in streaming e in digital download la versione de “Il Geghegè” della band siciliana Camera a Sud in omaggio a Rita Pavone. La band, formata da Manuel Castro (voce), Giuseppe Nasello (chitarra), Carmelo Siracusa (basso), Ivan Newton (batteria) si è formata nel 2011 e ha la passione per il swing e ha all’attivo tre dischi, l’ultimo dei quali, omonimo, è uscito nel 2017 e contiene rivisitazioni in chiave elettronica di alcuni brani di Fred Buscaglione e Renato Carosone oltre a due inediti. Abbiamo fatto qualche domanda alla band per scoprire qualcosa in più sul loro conto.
Come mai avete scelto il nome Camera a Sud?
Per cominciare vi ringraziamo per lo spazio che ci avete dedicato. Camera a Sud nasce da una visione della musica e del mondo che si affaccia verso sud, un lavoro denso di ricerca, passione e buone vibrazioni.
Lo scorso 8 maggio è uscito il nuovo singolo “Il Geghegè” in omaggio a Rita Pavone, è un anticipo di quello che ascolteremo nel vostro prossimo disco?
“Il Geghegè” è un brano energico che ci diverte e che scatena il nostro pubblico ad ogni concerto. Un concentrato esplosivo in pure stile rock ‘n roll. Stiamo già lavorando a del nuovo materiale sia edito che inedito e pensiamo di integrare il tutto all’interno di un nuovo EP.
Il video di “Il Geghegè”, diretto da Rocco Gianluca Pappalardo, è molto divertente, siete a suonare in una steppa, con attenzione agli animali che la popolano e in vesti variegate, come vi è venuta l’idea?
Il videoclip è ispirato alle grandi rock band del passato. La nostra amata Sicilia ci permette location particolari. Il Look a righe, stile fratelli Dalton, richiama il mondo degli anni 60, invece quello colorato rappresenta per noi un messaggio di speranza e spensieratezza verso il futuro. L’idea si sposa perfettamente con lo stile di arrangiamento che avevamo scelto per il brano. Siamo molto soddisfatti del risultato finale.
Durante la vostra carriera avete partecipato nel 2017 alla compilation “Italian Playground” di un’etichetta americana e siete arrivati in finale al Premio Lunezia con il brano “Tarquinio e Dudù”, dei passi importanti. Pensavate, agli inizi, che sareste giunti a questo punto?
Assolutamente no, siamo partiti con tanta voglia e determinazione cosa che ci contraddistingue ancora adesso, è stato tutto uno step by step. Crediamo fermamente nel lavoro e nel seminare, solo così facendo si possono raccogliere i frutti. Ci siamo presi delle belle soddisfazioni, abbiamo suonato anche diverse volte all’Auditorium Rai, ed abbiamo avuto la fortuna di portare la nostra musica sino a Londra nel 2019. Le strade della musica sono infinite.
L’anno prossimo festeggerete i dieci anni di attività musicale, avete in mente qualcosa di particolare?
Di già? A parte gli scherzi ancora sinceramente non abbiamo pensato a nulla ma sicuramente sarà un anno speciale e qualcosa dal cilindro uscirà fuori.
C’è un artista con cui vi piacerebbe duettare in una rivisitazione di un suo vecchio successo?
Uno su tutti potrebbe essere il grande Adriano Celentano, o Paolo Conte ma per il nostro modo di fare musica e divertirci anche Renato Pozzetto in una rivisitazione di un nostro cavallo di battaglia “La vita le bela”, perché crediamo fermamente che la vita sia bellissima.
Roberta Usardi
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