I “SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE” DI MICHELE PLACIDO AL QUIRINO
Buio. Battito dei tasti di una macchina da scrivere. Una voce fuori campo: “Se si potesse prevedere tutto il male che può nascere dal bene che crediamo di fare…”. In penombra si intravedono alcune figure. Di nuovo buio. Luce. La scena è piena di colori. Sullo sfondo appesa, un po’ storta, una locandina del film “I soliti ignoti”. Una compagnia di giovani attori sul palco, siciliani, diretti da un regista eccentrico e sicuro di sé; indaffarati e presi dalle prove per l’imminente spettacolo che porteranno in scena tra pochi giorni. La loro “tranquillità” è interrotta dall’ingresso, lento e silenzioso, di alcuni strani figuri sul palco; personaggi indefiniti e indefinibili si fanno avanti con sincera umiltà e con fermezza: si definiscono personaggi veri e reali che vogliono portare in scena il loro dramma, vero e vissuto, non artefatto né tantomeno costruito; cercano qualcuno che li guidi in questa loro voglia di ri-vivere la loro storia, cercano un Autore.
Michele Placido, regista e attore in scena, per la terza volta porta sul palco una regia pirandelliana, ci riesce ottimamente, azzeccando un cast – tutto siciliano – che lo sostiene a dir poco splendidamente. Da un lato i sei personaggi in cerca d’autore: Guia Jelo (la madre), Dajana Roncione (la figliastra), Luca Iacono (il figlio), Luana Toscano (Madama Pace), Clarissa Bauso (la bambina), Flavio Palmeri (il giovinetto) portano un’ombra deprimente sulla scena illuminata e multicolore di inizio spettacolo, catapultandoci nel dramma familiare. Dall’altro lato gli otto personaggi “reali”, Silvio Laviano (il regista), Giorgia Boscarino (l’assistente alla regia), Egle Doria (la prima attrice), Luigi Tabita (il primo attore), Ludovica Calabrese (l’attrice giovane), Federico Fiorenza (l’attore giovane), Marina La Placa (la seconda donna), Armando Sciuto (il direttore di scena), si divertono in scena e ci fanno divertire con loro portandoci nell’ilarità dei rapporti sopra le righe tra i membri di una compagnia teatrale; ma d’altra parte condividono col pubblico l’agghiacciante scoperta che si trovano ad affrontare.
Questi gli attori che hanno retto la scena riproducendo magnificamente i numerosi momenti di alleggerimento che la drammaturgia richiedeva, quelli più inaspettati e molte volte proprio nei frangenti più cupi e drammatici, unendo il brio ai picchi dolorosi dei personaggi, creando quel mix tragicomico che è stato il risultato vincente di questo eccelso spettacolo. Si avrà tempo per vedere questa splendida opera, che ha debuttato giorno 20 novembre, per la regia di Michele Placido, sino al 2 dicembre al Teatro Quirino di Roma.
V.M.