I misteri della darknet e dell’integrazione nel nuovo romanzo di Selim Özdogan “I sogni degli altri”
“Alla fine della luce c’era un altro tunnel. Lo sapevo da molto tempo. Ma per il momento non solo non vedevo la luce, non vedevo neppure il tunnel. Un tunnel ha una direzione. Io non ne avevo nessuna.”
Westmarkt, il quartiere degli immigrati. Tra di loro, nella comunità turca, è cresciuto Nizar Benali. Un’infanzia piena di ricordi accanto a Kamber, il suo migliore amico, il suo punto di riferimento; con lui si è avvicinato al mondo della droga ed è anche finito in prigione. Dato che non era quella la vita che voleva, ha deciso di trasferirsi altrove, per dimenticare, per prendere le distanze, per vivere una vita onesta. Portando dentro di sé il suo passato, Nizar ha scelto di diventare un investigatore privato occupandosi principalmente di casi che riguardano il traffico di droga in rete, la cosiddetta darknet. A chiedere il suo aiuto un giorno arriva un padre che ha perso il figlio dopo che quest’ultimo ha assunto della droga acquistata online proprio su una darknet. Chi è stato a venderla? Si può scoprire la sua identità? Parallelamente a questo caso, Nizar scopre di essere il padre di Lesane, un ragazzino di diciassette anni. Perché Ayleen, la donna con cui trascorse una sola notte diciassette anni prima, gliel’ha svelato solo ora? Cosa può fare per aiutare Lesane, che si trova in un grosso e pericoloso guaio? Nizar ha davanti a sé due situazioni delicate da affrontare, e a poco a poco verranno alla luce nuove rivelazioni.
“Non possiamo fare tutto bene, perciò ci aggrappiamo a ciò che abbiamo sotto controllo.”
Una storia che appassiona fin dalle prime righe: “I sogni degli altri” (Emons edizioni, 2021, Collana gialli tedeschi, pp. 269, euro 15) di Selim Özdogan, per la traduzione di Monica Pesetti, racconta attraverso la voce di Nizar le vicende che lo hanno portato a diventare un investigatore privato. La narrazione scava nel profondo e il lettore si trova nella testa del protagonista, nel suo tentativo di essere un buon padre e di restare fedele alla promessa di mantenere una vita onesta. Riuscirà davvero a mantenere questa promessa? Riuscirà a essere un buon padre per Lesane, un adolescente chiuso in se stesso, che ama mentire, vestirsi alla moda e fare a botte? Il modo per avvicinarsi a lui c’è: il rap, una musica che amano entrambi, che racconta storie sofferte, come le loro. La playlist, elencata al termine del libro, ma presente tra le pagine a fare da colonna sonora nei momenti dedicati ai ricordi del passato di Nizar, è fondamentale per entrare nel cuore della vicenda, per sentirsi parte di una comunità a parte. Da non perdere.
Selim Özdogan (1971) è uno scrittore nato a Colonia e cresciuto bilingue (tedesco e turco). Dal 1995 scrive romanzi, racconti e libri per bambini. La musica gioca un ruolo importante nella sua vita, così come il cinema: ha collaborato con il regista Fatih Akin per il romanzo Im Juni, che si ispira al film omonimo mentre il romanzo Die Tochter des Schmieds è citato nel film “Ai confini del Paradiso”.
Roberta Usardi