HUNDRED TOASTS alle Carrozzerie not di Roma
![](https://www.modulazionitemporali.it/wp-content/uploads/2017/11/FB_IMG_1509546351682-660x400.jpg)
Venerdì 27 ottobre, le Carrozzerie n.o.t hanno ospitato, per la 11a edizione di Teatri di Vetro, Hundred Toasts, una performance straordinariamente coinvolgente realizzata dal collettivo, di stanza a Lubiana, Via Negativa.
Ispirato al pensiero del filosofo tedesco Boris Groys secondo cui l’artista contemporaneo non è più colui che produce un oggetto ma colui che decide di fare un determinato uso di uno specifico oggetto, lo spettacolo, ideato da Anita Wach e Bojan Jablanovec, è una doppia celebrazione: la fine dell’idea romantica di artista produttore-creatore viene fatta corrispondere alla celebrazione della nascita dell’artista-consumer.
Al centro di una sala, sul pavimento, sono collocati bicchieri di vino e piccole fettine di dolci la cui disposizione va a raffigurare un quadrato colorato, goliardico e perfetto. Allo spettatore viene dato un bicchiere pieno di vino, alcuni piccoli fogli bianchi su cui sono scritti un numero con delle riflessioni e brevi istruzioni: la performance inizierà con 6 brindisi il cui argomento verrà scelto da Anita; successivamente, dal numero 7, l’artista chiamerà un numero a cui corrisponde un determinato pensiero che dovrà essere letto dallo spettatore che possiede il foglio con quel numero. Ad ogni riflessione letta ad alta voce corrisponde un brindisi – 100 brindisi – da compiere in concerto: con l’artista e per l’artista; con il proprio corpo e per se stessi; con tutti e per tutti gli altri spettatori.
L’azione performativa inizia: il nuovo artista consumatore è davanti ai nostri occhi e ci chiama a bere, a guardare, ad ascoltare. I suoi movimenti, all’interno della scenografia, sono calcolati e precisi; sul ritmo della musica, disegnano coreografie da balletto classico la cui leggiadria ipnotizza ma non tarda a svelare la propria energia e violenza: i piedi calpestano i dolci e le mani rovesciano i bicchieri di vino. Le sue parole sono precise e taglienti come il resto del suo corpo, che sempre più si denuda, portandoci a pensare e a bere per non pensare.
Ognuno dei presenti si ritrova coinvolto nella celebrazione con un ruolo attivo, dai tratti ironici ed inaspettati: da spettatore, diventa attore; da uditore, decantatore; da colui che osserva l’oggetto di consumo a istantaneo consumatore.
L’azione del consumare, quindi, è il filo conduttore che, non solo, assicura la riuscita della performance faccendone emergere il concetto filosofico su cui è stata strutturata, ma anche quel collante che mentre unifica la platea, la conduce a focalizzare il proprio corpo e la propria attenzione su tematiche attuali e fondamentali: il ruolo dell’arte nella società contemporanea; la crisi economica e morale; la bellezza sacrale della vita in tutte le sue manifestazioni, anche in quelle più imperfette e dolorose.
La figura d’artista che Via Negativa ci propone con questo spettacolo è quella di colui che, con spirito provocatorio e dissacrante ma mai naive, sperimenta nuove forme di espressione, riduce l’atto performativo ai suoi elementi base, crea una diretta relazione con l’osservatore esplorandone, in tal modo, l’esistenza e l’essenza.
Eleonora De Caroli