“Forme di lontananza” disegnate da Edurne Portela
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Con “Forme di lontananza” (Lindau, 2020, pp. 292, euro 19.50) Edurne Portela ci racconta uno smarrimento, la perdita di una direzione che conduce verso realtà di vite non desiderate e la difficoltà di cambiare questi ordini sì costruiti con fatica, ma senza i risultati sperati.
È la storia di Alice, che giovanissima lascia la Spagna per andare negli Stati Uniti, dove si innamorerà di Matteo, con cui deciderà di costruire un futuro. Hanno una casa, un lavoro e amici, ma piano piano qualcosa cambia per assumere una dimensione diversa, incolore e insapore. Arriva poi il silenzio e, piano piano, qualcosa comincia a spegnersi, per riaccendersi in altre forme, lontane dalle precedenti.
Edurne Portela analizza manipolazioni e forme di violenza taciute, lo fa con un linguaggio vivo, giovanile e confidenziale per lanciare il lettore a caduta libera nelle situazioni descritte, ora nella casa vissuta tutti i giorni, ora all’università fino ai locali notturni o in volo verso i luoghi familiari dell’infanzia. Tutto questo per arrivare a un punto di arrivo, a una scelta o, meglio ancora, a un cambiamento.
Marianna Zito