ELISABETTA FADINI ci racconta il suo RUMORS FESTIVAL
Abbiamo avuto il grande piacere di parlare con Elisabetta Fadini, il Direttore Artistico ideale per un festival come Rumors dedicato alle avanguardie culturali: attrice, voice performer, cantante e ricercatrice vocale, capace di emozionare ed emozionarsi, persona piacevole e di intelligenza viva.
L’idea del Rumors Festival nasce da “una spinta fortemente culturale, grazie alla creazione del Manifesto di Reading”, ci racconta spiegandoci, inoltre, che il Manifesto tratta la forza della voce in tutti suoi aspetti ed è firmato, tra i tanti, anche da Stefano Bollani, Paolo Fresu, Alessandro Bergonzoni, Elena Ledda, Cristiano Godano (Marlene Kuntz). “È dai tempi del Futurismo che non si realizzava una tale tipologia di Manifesto”. Il Rumors Festival esplode in una culla perfetta dove a farla da padrone è la cultura della voce nel suo senso più ampio.
Un’ occasione questa per avere un concreto contatto con l’esterno “A Verona, al di là degli ospiti dell’Arena, mancavano artisti internazionali negli eventi propriamente culturali” e, infatti, la Fadini ricorda come nelle stagioni scorse è riuscita a far esibire Patty Smith – a cui è stato dato il primo riconoscimento istituzionale italiano – il crooner Tony Bennet con l’unica data italiana e il cantautore Rufus Wainwright, oltre a molti altri. Alcune importanti testate giornalistiche, come Repubblica, hanno in questo modo dedicato il loro spazio alle iniziative di Rumors.
E ovviamente le ambizioni non finiscono qui, perché ci sono altri artisti che Elisabetta Fadini vorrebbe coinvolgere in futuro “Sicuramente Tom Yorke dei Radiohead, Tony Adley e Nick Cave.” La direttrice spiega, inoltre, che i grandi artisti – oltre alla richiesta di budget importanti – spesso necessitano di teatri chiusi per esigenze di acustica, ma non sarà certamente questo a escludere le loro future esibizioni. La scelta della location per lo svolgimento dell’intero festival non è casuale “Il Teatro Romano rappresenta l’Estate teatrale veronese e Rumors ne è l’apertura. Seguono la Rassegna Jazz, il Teatro e la Danza” e chi vive Verona sa che l’arte si fa al Teatro Romano, ma la Fadini ci tiene a ricordare che la città gode di moltissimi eventi culturali tra cui la rassegna Teatro nei Cortili e non ci nasconde che un suo grande desiderio sarebbe un’edizione invernale del festival a creare una certa continuità con l’evento estivo. Sarebbe bellissimo!
Inevitabilmente ci ritroviamo a parlare di avanguardia “L’avanguardia c’è ed esiste finché c’è creatività. Serve a dare spazio e confronto agli artisti per avere sempre la possibilità di essere avanguardia”. La Fadini confessa che il suo sogno è quello di una “cultura ovunque, perché solo un popolo colto può prendere decisioni e l’artista può essere un tramite importante”. Cita la diffusione italiana dei talent show, basati solo su “un’estetica vocale, anche imposta dalle major”, a differenza dell’estero in cui c’è ancora spazio per la sperimentazione. “Il pubblico si sta disabituando al vero talento e viene a mancare la parte culturale”, notiamo facilmente anche noi che si sta verificando una sorta di livellamento estetico basato sulla superficialità e su regole commerciali e Rumors Festival è sicuramente l’antagonista perfetto al vuoto livellamento. Lo vediamo anche dalla scaletta di quest’anno dove, come sottolinea la Fadini troviamo artisti che, oltre alla musica, diffondono un messaggio creando una sorta di comunicazione con chi li ascolta “Noa è una donna che ha qualcosa da dire e la voce cambia se si ha qualcosa da comunicare. Combatte da tutta la vita per la pace e il suo è un vero messaggio d’amore, umano. Con Noa si va al di là del puro valore dello spettacolo. Peppe Servillo è uno dei migliori artisti in circolazione, sa comunicare in ogni forma, è completo e porta un bellissimo progetto (con Danilo Rea). Infine Steven Wilson, con il suo rock progressive, per la cui serata rimangono ancora pochissimi posti disponibili”.
“Sicuramente c’è la speranza che il tutto proceda e magari con più date, organizzando serate gratuite per quella parte di pubblico che anche per motivi di costi non può accedere al Teatro Romano”. Elisabetta Fadini è arte per arte e arte per tutti, desidera “apertura a 360°” con stages, incontri con gli artisti, discussione, confronto, esibizioni aperte in varie parti della città, un’arte che si faccia cultura e che rimbombi, risvegliando la coscienza del popolo.
Silvia Paganini